Barriere architettoniche al cimitero: “a quando il servizio navetta per i visitatori?”
Porfidio (La Voce della Città) segnala il problema per l'accesso degli invalidi ad alcune aree del cimitero, e chiede lumi sui tempi per l'attuazione del servizio sperimentale approvato dal consiglio comunale su sua proposta
"Quando un’Amministrazione Comunale trascura nel proprio territorio l’abbattimento delle barriere architettoniche occorre riconoscere, purtroppo, che in quel Comune c’è scarsa
propensione al sostegno delle categorie più deboli". A scriverlo è un consigliere comunale che in più occasioni ha richiamato i temi legati alle disabilità o comunque alle persone con difficoltà di movimento: Audio Porfidio.
Il consigliere e fondatoredel movimento La Voce della Città trova a Busto "un esempio poco edificante" laddove all’interno del cimitero principale di via per Lonate "i congiunti con difficoltà di deambulazione non possono raggiungere il luogo dove sono deposte le ceneri dei loro defunti a causa dell’esistenza di alcuni gradini". E’ successo, infatti, precisa Porfidio, che una donna costretta a muoversi in carrozzella "ha dovuto rinunciare alla sua devozione per il caro estinto ritornandosene mestamente a casa per via di quella ‘barriera’ insuperabile. Certamente, basterebbe che il comune collocasse un semplice ‘scivolo’, anche in legno, per fornire ai suoi cittadini un servizio indispensabile degno di un paese che si vuole definire civile!"
Fatta la sua segnalazione, Porfidio sottolinea la richiesta di avere dei tempi certi per l’avvio del servizio navetta con automezzi elettrici all’interno del cimitero, "secondo il contenuto della mia mozione presentata in data 23.06.2009 ed approvata dal consiglio comunale nella seduta dell’11.03.2010". Porfidio ancora non sa se il progetto sia o meno stato trasmesso in Regione per ottenere il finanziamento: "tutto si misura in funzione del grado di sensibilità dei nostri amministratori verso il bisogno della gente".
E chiude il suo intervento ribadendo, se mai ce ne fosse bisogno, la sua filosofia: che amministrare una città "non consiste nell’investire ingenti somme in opere faraoniche, a volte di dubbia utilità
(…Cinque Ponti docet?!)", bensì nel porre "attenzione a risolvere i piccoli problemi
quotidiani di convivenza civile quali le buche stradali, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la pulizia delle strade, la regolazione del traffico , il sostegno alle famiglie in gravi difficoltà e la semplificazione della vita dei cittadini".
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