Il “made in” sbarca in Europa
Nuovo successo per le regole firmate Reguzzoni-Versace: le etichette dovranno essere obbligatorie per tutti i capi d'abbigliamento e tessili commercializzati nei paesi dell'Ue
Nuovo traguardo per le regole sul "Made in" firmate Reguzzoni-Versace ed estese oggi a livello europeo. Il progetto ha ottenuto infatti il via libera da parte del Parlamento di Bruxelles. Le etichette con l’indicazione dell’origine dei prodotti dovranno quindi essere obbligatorie per tutti i capi d’abbigliamento e tessili commercializzati in Europa. I deputati europei hanno approvato la revisione del sistema di etichettatura, chiedendo alla Commissione di proporre un nuovo schema armonizzato e obbligatorio.
Attualmente, le etichette "Made in" sono volontarie e il loro uso dipende dalla legislazione nazionale. In confronto a quella europea, la normativa negli USA, in Canada o in Giappone è molto più severa, regolando in modo dettagliato l’indicazione obbligatoria del paese d’origine.
La relazione del Parlamento, preparata da Tine Manders, liberale olandese, è stata approvata con 528 voti a favore, 18 astensioni e 108 contro. Il nuovo regolamento si applicherà non solo ai capi di abbigliamento, ma a tutti i prodotti tessili: tende, divani, tovaglie, e perfino giocattoli se composti da tessuto almeno per l’80%.
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