“Black-out dell’informazione il 9 luglio”

Le redazioni dei giornali, l'ordine dei giornalisti, le associazioni e i singoli cittadini prendono posizione contro il DDl approvato al Senato

Il 9 luglio sarà la "giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni". Lo annuncia all’Ansa il segretario Fnsi Franco Siddi. "Dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl – spiega Siddi – quindi se sarà altrimenti cambieremo la data".
“Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo accettare una legge, il ddl Alfano, che priverà i cittadini del diritto di sapere per poter scegliere in maniera consapevole”, afferma Enzo Iacopino, segretario nazionale dell’Odg. “Falliscono tutti i tentativi di trovare una soluzione capace di coniugare davvero il dovere costituzionale dei giornalisti di informare l’opinione pubblica con l’altrettanto nobile dovere di tutelare la privacy di tutti e di ciascuno. Prevale la logica di un assoluto divieto sostanziale con l’aggiunta di un gratuito atto di violenza contro cittadini qual è la legittimazione degli editori ad interferire anche su ogni singolo atto dei giornalisti. Non dovremo più rispondere solo ai lettori e alla nostra coscienza, ma dovremo subire i diktat di editori i quali non si limiteranno più a intervenire per tutelare i loro molteplici interessi in campi diversi dall’editoria, ma potranno imporre omissioni e censure totali per evitare di pagare multe esorbitanti.
Il presidente Lorenzo Del Boca giorni fa ricordava che i giornalisti hanno un solo dovere: “Dare le notizie di cui sono a conoscenza”. Lo faranno, con la consapevolezza che l’Ordine impegnerà ogni risorsa possibile per tutelarli. E lo farà promuovendo iniziative che vedano la categoria, tutta, unita ad ogni livello. Quando si subisce un’aggressione come quella che deriva dal disegno di legge Alfano, non c’è lo spazio per distinguo, ma c’è il dovere non solo morale di produrre nell’unità ogni sforzo per tutelare il diritto dei cittadini alla verità”.
Anche i giornali si mobilitano
I comitati di redazione del Tg5, del Tg4, di Studio Aperto, di News Mediaset, di Sport Mediaset e di Videonews esprimono pieno sostegno alle forme di lotta promosse dalla Federazione Nazionale della Stampa contro il disegno di legge sulle intercettazioni. "Tali norme – si legge in una nota – impedirebbero ai giornalisti di dare alcune informazioni, a volte anche per anni, perché vietano la pubblicazione della cronaca giudiziaria fino alla conclusione delle indagini preliminari. E questa sarebbe una limitazione al diritto di cronaca, alla libertà d’informazione e dunque al diritto di tutti i cittadini di essere informati".
Repubblica sta effettuando da giorni una diretta con uno speciale dedicato a tutte le informazioni che riguardano il Ddl.
Su Facebook si stanno scatenando diversi gruppi. Tra cui Libertà è partecipazione che ha già raccolto oltre 70mila aderenti. 
La petizione "No bavaglio" ha raccolto 207mila adesioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2010
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