Un comandante di nome “Claudio”
Fu al comando della brigata partigiana "Walter Marcobi" dal 5 ottobre del '44. Da quel momento in poi Giuseppe Macchi (1921-1998) sarà per tutti il comandante “Claudio
La 121a Brigata d’assalto Garibaldi «Walter Marcobi» era stata originariamente intestata a Gastone Sozzi, antifascista nato a Cesena nel 1903 e morto a seguito delle violenze fasciste nel carcere di Perugia il 1928.Animatore ed organizzatore di questa prima unità combattente era stato Walter Marcobi, che assunse il nome di battaglia “Remo” e che dopo il 25 luglio del 1943 aveva aderito al Partito comunista. Insieme a lui furono da subito attivi, tra gli altri, Giuseppe "Claudio" Macchi (1921-1998), Quinto Bonazzola, Renato Morandi, Cesare Nadia, Marcello Novario. Già all’indomani dell’8 settembre 1943 il Gruppo «Gastone Sozzi» fu protagonista di azioni volte al recupero di armi, al sabotaggio o con finalità propagandistiche.(sopra Claudio Macchi)
Da subito fu chiara la specificità dell’azione partigiana nel territorio di Varese. Come ha precisato F. Giannantoni (Fascismo, guerra esocietà nella Repubblica sociale italiana. Varese 1943-1945, Milano, Angeli, 1999 [1a ed. 1984], p. 415): «[…] nel Varesotto, un territorio al centro di una fitta rete stradale e autostradale, con una forte concentrazione di forze armate germaniche soprattutto nelle zone industriali, con una massiccia presenza di fascisti e con un movimento operaio presente nella lotta ma non ancora compatto, l’organizzazione partigiana [ha] un suo volto ben definito, più “gappista” che impegnato nella guerriglia sulle montagne, facilmente raggiungibili, dunque inadatte a quel tipo di attività armate.» Vittima di un agguato, Walter Marcobi (foto) fu ucciso nei pressi di Capolago il 5 ottobre del 1944. Il comando della brigata, che fu intestata al suo più illustre caduto, fu assunto da “Claudio”, che sino a quel momento aveva svolto funzioni di vicecomandante. Da questo momento in poi Giuseppe Macchi sarà per tutti il comandante “Claudio”.
Le azioni della 121a Brigata d’assalto Garibaldi «Walter Marcobi» avevano lo scopo di tenere continuamente sotto pressione i nazifascisti con attacchi continui a sedi e a mezzi militari. L’impegno maggiore fu indirizzato a boicottare o danneggiare la produzione bellica, per esempio attraverso il sabotaggio di cabine elettriche. Nell’immagine (clicca per ingrandirla) è riprodotto il rapporto del Comandante del Presidio della Guardia Nazionale Repubblicana del 28 febbraio 1945 che ha per oggetto «Atto di sabotaggio cabina elettrica». Nel testo si legge: «Il giorno 28 febbraio XXIII, alle ore 18,30 circa in Varese – Via S. Vito Silvestro – un ordigno esplosivo, deposto da sconosciuti, ha completamente demolito una cabina elettrica di distribuzione che forniva l’energia alla zona e alla fabbrica “Carrozzerie Varesine”. […]».
L’insurrezione di Varese fu posta sotto il controllo del comandante “Claudio”. All’alba del 25 aprile 1945 entrarono in città due colonne di patrioti: una proveniente da S. Fermo e Valle Olona, l’altra da S. Ambrogio. Compito delle due colonne era quello di occupare i presidi fascisti, disarmando i militari, per poi attaccare in forze eventuali nuclei di resistenza. Accanto ai gappisti e ai garibaldini della 121a Brigata, figuravano squadre della 148a Brigata Matteotti, la Brigata «Bruno Passerini», il Battaglione «Poldo Gasparotto», il Battaglione «Italia», queste ultime di modesta consistenza numerica.
In serata le forze partigiane controllavano tutta la città. Una più lunga resistenza fu offerta dai brigatisti neri, asserragliatisi nella loro sede presso la scuola elementare in via Felicita Morandi. Il combattimento intorno a questa sede durò tutta la notte, sino alla resa dei fascisti avvenuta alle 10 del mattino successivo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Paolo Cottini su Colle di Biumo, il 5 gennaio la conferenza di VAS a Varese per decidere il futuro dell'area
angelo_spiteri su Il Comitato varesino per la Palestina torna in piazza: "Non ci fermiamo nemmeno a Natale"
axelzzz85 su I sindacati dei frontalieri contro il decreto sulla tassa della salute: “Andremo alla Consulta”
robertolonate su Il Natale che non si vede
robertolonate su Il Natale che non si vede
Alessandro Zanzi su A Varese Confcommercio chiede la sospensione dei lavori della ciclabile in viale Belforte, il Comune fissa un sopralluogo






Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.