Una stagione da 10 e lode

I voti della stagione trionfale del Varese 1910, autore del doppio passaggio dalla C2 alla Serie B. Buzzegoli è l'Mvp di una squadra memorabile

Il pagellone del lunedì, questa volta, è molto lungo e monotematico. La dedica è naturalmente al Varese 1910 che è risalito in Serie B dopo ben 25 anni. Con questo numero il pagellone va in vacanza estiva, riprenderemo quando ricominceranno i vari campionati.

Pagellone numero 22 del 14 giugno 2010

Varese, la società 10 – Inutile fare distinzioni; se il Varese di quest’anno è riuscito laddove non era arrivato neppure quello dei Milanese e dei Capozzucca, non si può che compattare e promuovere con il massimo dei voti questa dirigenza. Rosati e Montemurro, Sogliano e Papini fino ai tuttofare meno conosciuti ma altrettanto preziosi (un nome su tutti? Pietro Frontini, determinante fin dalla prima partita di eccellenza): la serie B è tutta loro.

Giuseppe Sannino 10 – Quattro promozioni di fila, la certezza di aver impresso un marchio riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori: Beppe Sannino spazza via critiche e scetticismi, antipatie e invidie con un campionato perfetto. Che rimane tale anche al netto delle espulsioni, perché il mister da lontano è ancora più determinato di quando è in panchina. Merito suo e di chi gli sta vicino: il silenzioso Bettinelli è l’alter ego ideale, Verderame ha lavorato a puntino i portieri, Panzarasa ha permesso di avere una squadra sempre pronta fisicamente, anche nell’emergenza.

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Mathieu Moreau 8 – Non ha saltato un match: anche per questo era difficile chiedergli una continuità ad alto livello lunga tutta la stagione. Il portiere francese ha accusato qualche passaggio a vuoto ma nell’ultimo mese e mezzo è stato superlativo: quando il gioco si fa duro, Mathieu (che del duro ha poco) comincia a giocare.

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Alessandro Armenise 7 – Si è preso la fascia sinistra alla prima occasione (un’assenza di Radi a inizio stagione) ed è diventato titolare inamovibile. Meno appariscente e brillante di Pisano dalla parte opposta, le sue qualità sono emerse… quando è mancato. Ha avuto un’occasione (a 26 anni) a buon livello dopo qualche alto e basso e l’ha sfruttata alla perfezione.

Alessandro Bernardini 8 – Mezzo campionato di pulizia, puntualità e vigore: tantissimo per un difensore centrale. Non è un caso che prima se ne sia andato in Serie A (a Livorno) e poi in tournée con la Juve. Sannino, anche in questo caso, aveva visto lontano, pronosticandogli un futuro di primo piano.

Alessandro Camisa 8,5 – Ha la fascia di capitano nell’anno del Centenario, la onora con un campionato dove gli errori sono ridotti all’osso e gli interventi determinanti abbondano. Ha sfiorato la Serie A (ai tempi del Lecce), si è guadagnato la salita sul treno per la B. Da protagonista.

Matteo Gentili 7 – Un infortunio serio lo ha tolto di mezzo proprio sul più bello, quando il talento dell’Atalanta aveva iniziato a giocare con continuità e sicurezza. Diamante grezzo, gli farebbe bene un altro anno con Sannino. Il carattere è quello giusto.

Eros Pisano 8,5 – In Serie B ci è già passato ma solo per un lampo. Ora Eros si è conquistato sul campo la categoria cadetta e lo ha fatto con grande autorità: la fascia destra è sua, sia in fase difensiva, sia quando deve fluidificare. Consacrazione, impreziosita

Aldo Preite 8 – Una piacevole riscoperta; l’inizio non è stato scoppiettante (del resto arrivava dal Como…) ma con il passare delle giornate è cresciuto in modo clamoroso. Strepitoso nelle ultime giornate, al netto dei problemi fisici. Gladiatore nei capelli, nei tatuaggi, nei muscoli, nel modo di combattere.

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Ilario Aloe 6,5 – Il ragazzo del Montello non ha avuto troppa fortuna ma si è reso utile anche giocando poco. Cavallo di ritorno, ha trovato spazio (per forza) quando non aveva ancora la condizione ideale e al contrario è rimasto chiuso quando è cresciuto fisicamente. Ma, come altri, è stato tenuto in grande considerazione dal mister.

Daniele Buzzegoli 9,5 – Se dobbiamo dare un volto alla promozione, la nostra scelta va sul viso simpatico e sulla cresta "alla Lucchetta" del regista toscano, uno che in silenzio ha centrato per la terza volta la risalita dalla C alla B. Piedi compiuterizzati e collegati alla perfezione con il processore di ultima generazione installato nel cervello: come un Mac, non si impalla mai. Il tutto, anche non considerando la doppietta alla Cremonese.

Alessandro Carrozza 9 – Uno dei tanti sconosciuti pescati in questi anni da Luca Sogliano, capaci di mettere in difficoltà gente più quotata, pagata, considerata, pubblicizzata di lui. Quando l’ala di Gallipoli è entrata in condizione e si è messo a imperversare nella sua zona (fascia destra, sinistra o attacco: nessuna differenza), su qualsiasi avversario è scesa la notte.

Daniele Corti 8,5 – Ce lo siamo chiesti dopo la finalissima con la Cremonese: ci fosse stato per tutto il campionato, siamo sicuri che la promozione diretta sarebbe finita in tasca al Novara? Fermo a lungo per un problema molto serio, il biondo mediano ha accorciato i capelli ma ha allungato la qualità del suo stare in campo. Incontrista, sempre presente, capace di impostare: spalla ideale di "Buba".

Claiton Dos Santos 8 – Il brasiliano che ha dimenticato il dribbling per badare al sodo, non ha però scordato da dove viene questo Varese. Lui c’era anche quattro anni fa, quando i biancorossi rimettevano il naso in quarta serie dopo aver toccato il fondo: ha capito lo spirito di quest’impresa e lo ha sposato fino in fondo. Per questo gli perdoniamo qualche gaffe, per altro molto più rara che in passato. Maturità raggiunta.

Alessandro Gambadori 7 – Voto un po’ basso per via del basso utilizzo, ma tutti quelli che frequentano Masnago conoscono l’importanza del centrocampista marchigiano all’interno del gruppo. Quando ha giocato, si è preso applausi.

Willy Osuji 7,5 – Può essere l’uomo del futuro: giovanissimo, già maturo (l’espulsione ingenua di Monza sembra averlo maturato di colpo), pronto fisicamente. In campo sembra un Davids in erba e si è tolto la soddisfazione di segnare uno dei gol più spettacolari dell’intero campionato.

Gianpietro Zecchin 9 – Arrivato a Varese tra i punti di domanda e la pesantissima eredità nel ruolo di Paolo Grossi, alla fine ha convinto tutti con le sue giocate. Piede sopraffino, gran capacità di leggere le situazioni in campo, per lunghi mesi è mancato solo in fase realizzativa. Poi ci ha preso gusto: quattro gol da fine aprile in poi.

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Stefano Del Sante 5 – «EnneCiEsse, non ci siamo» direbbe il compianto Guido Nicheli. Partito alla pari con Ebagua ha concluso il campionato come quarto attaccante della squadra. Sedotto e abbandonato dalle sirene della Serie B, non è mai entrato in funzione come accadde in C2. Il gol decisivo al Como non lo assolve del tutto.

Giulio Ebagua 8 – Da "10" per almeno due tratti di campionato, rischia di rovinare una stagione splendida per sé e per la squadra con le follie (in campo e in sala stampa) del match col Benevento. Però, in tutta onestà, i suoi meriti per questa cavalcata sono enormi: conclude l’anno festeggiando come un matto in piazza Carducci e torna a fare pace con i colori biancorossi.

Matteo Momenté 5 – Con Del Sante forma un tandem con le ruote (purtroppo) sgonfie. Talvolta viene da chiedersi cosa ci faccia e come abbia potuto stregare l’Inter; probabilmente in nerazzurro fu un retaggio del passato, quello dei Vampeta, dei Rambert, dei Vivas…

Pietro Tripoli 7,5 – Rispolverata nel momento più importante, la "zanzara" siciliana riesce a ritagliarsi momenti di gloria in una categoria che pochi gli pronosticavano. La gemma è il gol in contropiede che ammutolisce Novara: fosse sempre così concreto, sarebbe in ballottaggio perpetuo con Carrozza.

Leonidas Neto Pereira 9 – Classe sì, ma operaia quando serve. Una vita sottotraccia, a bombardare i portieri delle serie minori nell’estremo Nord-Est, prima di decidersi al grande salto. Luca Sogliano con lui è andato sul sicuro: e non bisogna essere dei Cacao Caccianiga per innamorarsi delle movenze samba di un attaccante che sa essere allo stesso tempo umile e letale.

In squadra anche Jean Pierre Grandclement, Marco Murriero, Antonio Grillo (6), Alessandro Radi (6), Gian Marco Cavalieri, Giorgio Gianola, Carmine Giorgione, Paolo Grossi (7), Luca Palazzo, Isah Eliakwu (5), Kingsley Umunegbu.

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Pubblicato il 14 Giugno 2010
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