Condannati a 22 anni gli assassini di Cerana

Branko Musa e Dominko Radic soino stati ritenuti colpevoli dal tribunale regionale di Fiume del reato di omicidio aggravato a scopo di lucro, perpetrato nel maggio del 2007 contro l'ex dirigente Whirlpool

Pierangelo CeranaSono stati condannati a ventidue anni di carcere a testa gli uccisori di Pierangelo Cerana, l’ex dirigente Whirlpool  ucciso nel suo camper a Ponte (Punat), sull’ isola di Krk.
E’ questo l’effetto della sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Corte del Tribunale regionale di Fiume nei riguardi di Branko Musa, 55 anni e Dominko Radic (52), ritenuti colpevoli del reato di omicidio aggravato a scopo di lucro, perpetrato nel maggio del 2007.

Alla lettura del verdetto, pronunciato dal presidente della corte, Sasa Cvijetic, hanno assistito i famigliari della vittima, giunti a Fiume (Rijeka) da Olgiate Olona, dove Cerana viveva. Dopo la lettura della condanna, gli avvocati di Radic e Musa hanno annunciato che ricorreranno in appello: la difesa aveva infatti chiesto l’assoluzione dei due per mancanza di prove.

il camper di CeranaIl delitto scosse all’epoca l’opinione pubblica italiana e croata per la sua efferatezza: Cerana soggiornava a Ponte, al campeggio Konobe, come tante altre volte in passato.  Nella notte a cavallo tra il 5 e il 6 maggio era stato aggredito nel suo camper dai due malviventi che, entrati a forza, gli avevano chiesto denaro e oggetti di valore.  Radic e Musa, di fronte alle sue resistenze,  l’avevano anche immobilizzato con del nastro adesivo, per poi picchiarlo in modo brutale. Cerana era stato colpito diverse volte al capo con una pistola poi la coppia di rapinatori si era impossessata di quanto aveva potuto prendere (una carta di creditBranko Musa, uno dei due malviventi giudicato omicida di Pierangelo Ceranao), e si era data alla fuga.

Cerana, nonostante le gravissime ferite, era riuscito a liberarsi, ad uscire dal camper e dare l’ allarme ad un ospite del campeggio. Poi però aveva perso i sensi, venendo immediatamente ricoverato al Centro clinico – ospedaliero di Fiume, morendo sei giorni dopo l’ agghiacciante episodio e senza mai riprendere conoscenza.

Per prendere i responsabili la polizia aveva organizzato una gigantesca caccia all’uomo, non arrivando però subito alla cattura degli assassini.  Musa (nella foto) è stato poi fermato dalle forze dell’ordine due mesi dopo a Zara, dopo essere sceso da un catamarano, mentre invece un mese dopo, in agosto, Radic è stato catturato in una località austriaca e successivamente consegnato alla polizia olandese, poiché sul suo capo pendeva un’accusa per rapina. Dopo avere scontato un anno e otto mesi di reclusione in Olanda, Radic è stato estradato alle autorità croate, per finire infine nel carcere giudiziario del Tribunale conteale di Fiume.

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Pubblicato il 20 Luglio 2010
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