Marchisio dà il via al ritiro della Juve
Il centrocampista azzurro è il primo bianconero a parlare da Varese dove la squadra è arrivata all'ora di pranzo. "Noi reduci dall'anno scorso abbiamo voglia di riscattarci". E sul mercato dice: "Dzeko-Trezeguet, coppia da sogno"
È iniziata con il pranzo la parentesi varesina della Juventus, giunta in città per iniziare la seconda
parte del ritiro estivo dopo i giorni trascorsi a Pinzolo, in Trentino. Il pullman, bianconero e dorato, ha raggiunto un Hotel Palace pressoché blindato e off limits per i tifosi che potranno vedere la squadra dagli spalti del Franco Ossola negli allenamenti di questi giorni.
parte del ritiro estivo dopo i giorni trascorsi a Pinzolo, in Trentino. Il pullman, bianconero e dorato, ha raggiunto un Hotel Palace pressoché blindato e off limits per i tifosi che potranno vedere la squadra dagli spalti del Franco Ossola negli allenamenti di questi giorni.A inaugurare gli incontri con la stampa è stato un juventino doc, Claudio Marchisio (foto dal sito ufficiale della Juventus, www.juventus.com), 24 anni, da poco integrato nel gruppo di Delneri dopo la negativa parentesi con la nazionale in Sudafrica. Quasi un messaggio a sostenitori e avversari: la vecchia guardia bianconera non molla e dopo le tribolazioni della scorsa stagione è pronta a riscattarsi, in attesa che dal mercato arrivi qualche altro colpo.
« È la prima volta che vengo qui a Varese – confessa il mediano – e non conosco il clima. Se è fresco meglio, ma di fresco ne abbiamo già preso a sufficienza in Sudafrica e ora è il caso di pensare alla squadra: dobbiamo evitare gli errori del recente passato e riscattarci. Sui giornali continuo a leggere di movimenti di mercato in uscita ma vi assicuro che io e i miei compagni che eravamo qui lo scorso anno abbiamo solo voglia di trascorrere una stagione positiva».
Marchisio stoppa i discorsi sulle squadre rivali come se fosse un pallone da recuperare a centrocampo. «Sarebbe sbagliato pensare a quello che fanno gli altri: dobbiamo guardare a noi e stringere il gruppo, perché l’anno scorso abbiamo fatto troppa fatica e non vogliamo ripetere quell’esperienza. Dobbiamo riguadagnare il “DNA Juve” che con l’anno della Serie B era stato un po’ perso. Non è un caso che negli ultimi campionati abbiamo spesso lasciato troppi punti contro le cosiddette piccole: questa è una cosa che alla Juventus non deve accadere».
Incalzato sul modulo e sulla propria posizione in campo, Marchisio replica in scioltezza: «Dovrei tornare nella mia posizione più classica, quella di centrale nel 4-4-2. Di certo non mi sento titolare inamovibile e non mi sono mai sentito tale: so però di essere un giocatore di questa squadra e di potermi giocare la maglia in occasione di ogni partita. Qualcuno dice che il modulo mi penalizza, perché Delneri ama giocare molto sulle fasce ma non sono d’accordo».
Il rapporto con il nuovo allenatore non desta preoccupazioni: « Con il mister ho scambiato qualche parola, mi ha fatto una bella impressione e viene da un’ottima stagione con la Sampdoria. In questi pochi giorni ci spiegherà sul campo di gioco le sue idee e starà a noi assimilarle in tempi brevi: non dimentichiamoci che i preliminari per l’Europa League sono alle porte. Abbiamo tutti tanta voglia di ricominciare e di far fruttare il lavoro che stiamo svolgendo».
Il finale è tutto sul mercato: «Trezeguet? Io non lo cambierei mai con nessuno: uno come lui lo conoscete, tocca pochi palloni a partita ma li mette in porta. Per lui parlano i numeri, sia quelli del passato sia quelli delle prime uscite di quest’anno». E a chi gli chiede se non cambierebbe il francese neppure per Dzeko, oggetto del desiderio di mezz’Europa calcistica, Marchisio risponde senza indugi: «Scambiarli? E perché: li vedo così bene insieme!»
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