“Il Prof. Furia, testimone ed educatore del bello”
Il Parco Campo dei Fiori saluta il suo fondatore, con le parole del suo attuale presidente Giuseppe Barra
“Apprendiamo con commozione e sconforto dell’improvvisa scomparsa del Professor Salvatore Furia, fulgido esempio e riferimento per generazioni di varesini amanti delle scienze naturali e dell’ambiente, fondatore del Parco Campo dei Fiori”. Con queste parole Giuseppe Barra, Presidente del Parco Campo dei Fiori saluta il “papà nobile” dell’Ente nato nel 1984 proprio grazie all’entusiasmo e alla volontà del prof. Furia.
“In anni in cui certo la politica era ben lontana da temi di carattere ambientale e paesaggistico, il prof. Furia, grazie alla sua intelligenza, al suo carisma e al suo ingegno riuscì a trasformare un sogno in realtà. Se oggi varesini e varesotti possono guardare al Campo dei Fiori ed apprezzarne l’ecosistema, i sentieri, i boschi –prosegue Barra- è proprio grazie alla lungimiranza del fondatore ed animatore della Cittadella di Scienze della Natura”.
Una scommessa assolutamente vincente. Dopo i primi anni di diffidenza, che videro il prof. Furia attivo in decine di assemblee pubbliche e nel confronto con Sindaci, Associazioni, autorità civili, politiche e religiose, il Parco Regionale Campo dei Fiori riuscì ad imporsi nei cuori del popolo varesino e delle comunità degli altri piccoli comuni del territorio, fino addirittura ad allargarsi nel 2009 anche ad altre tre nuove Amministrazioni. “Una realtà dunque sempre più grande che scommette sulla qualità ambientale e sul valore di una natura da preservare con equilibrio ed armonia, per il bene nostro e delle future generazioni” continua Barra.
In questo cammino il prof. Furia non mancò mai di far sentire la propria testimonianza operosa. “Fra i primi ad aderire alle GEV -Guardie Ecologiche Volontarie del Parco- collaborò con la Regione Lombardia a redigere la legge –tutt’ora in vigore- che regolamenta l’attività di volontariato ambientale nel Sistema Parchi lombardo”.
Ma è forse l’educazione dei giovani il lascito più grande del “papà” del Parco. “Fin da subito il prof. Furia riuscì a riunire intorno a sé decine e decine di giovani, appassionandoli al desiderio del bello e alla ricerca del mistero, attraverso l’attività formativa e di ricerca della Cittadella di Scienze e dell’Osservatorio Astronomico. Un’aspirazione che da privata è divenuta nel corso degli anni popolare e che certamente –conclude Barra- verrà portata avanti con rinnovato entusiasmo da tutti quelli che l’hanno conosciuto ed amato”.
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