“Integrazione solo in difesa di SaKineh”

Intervento di Giuseppe Nigro, assessore cittadino dopo aver partecipato alla cena nel centro islamico di Saronno dove si sta svolgendo il Ramadan

Ho partecipato mercoledì sera, primo settembre 2010, ad una cena gentilmente offerta dalla Comunità Islamica di Saronno insieme al sindaco Luciano Porro e ad altri colleghi assessori. Ho apprezzato il cibo, ho apprezzato la cortesia, ho apprezzato anche non pochi dei discorsi che i commensali, nostri concittadini arabi hanno fatto. Non mi sono sfuggiti alcuni comportamenti dei nostri commensali: l’imbarazzo per le presenze femminili. Palese è stato il comportamento dell’Imam che ha steso la mano per il saluto agli uomini e non alle donne presenti. La sera della cena non era opportuno porre domande imbarazzanti. I nostri ospiti stavano per concludere una fase importante del Ramadan. Per loro era una festa. Sarebbe stato scortese porre domande imbarazzanti. Ora, dopo aver molto dato alla Comunità araba di Saronno, sono io che rivolgo loro una domanda. Che cosa pensate di quello che sta accadendo in Iran? È pensabile che ci possa essere ancora in un paese civile una condanna a morte per "adulterio". In Iran, Sakineh, rischia la morte. Sto parlando del caso sollevato dal quotidiano ultraconservatore Kayhan, il cui direttore Shariatmadari risponde direttamente al leader supremo Ali Khamenei. Il giornale ha scritto che, se Carla Bruni prende le difese di Sakineh, condannata alla lapidazione per adulterio, è perché hanno qualcosa in comune: la première dame avrebbe avuto illecite relazioni con varie persone e provocato il divorzio di Sarkozy dalla seconda moglie. In un articolo apparso sabato, il quotidiano Kayhan avrebbe addirittura definito Carla Bruni prostituta. Non solo in qualità di assessore che crede nei principi dell’integrazione e della civile convivenza, ma pure come dirigente socialista, rivolgo un appello alla comunità araba di Saronno e del circondario a schierarsi. Sono favorevoli alla condanna di Sakineh, pensano cha Carla Bruni sia una prostituta e quindi può essere condannata a morte? Il tema dell’uguaglianza fra uomo e donna in Occidente e a Saronno è un elemento fondamentale di cittadinanza. Agli amici arabi che l’altra sera mi ponevano il problema della cittadinanza italiana ricordo che la nostra Costituzione riconosce la parità di genere, anzi invita a rimuovere gli ostacoli che impediscono la sua realizzazione. La strada dell’integrazione non passa soltanto per la via dell’accettazione da parte dei saronnesi dei nuovi venuti, ma pure per la via maestra da parte della comunità araba del riconoscimento della laicità dello stato e dei suoi principi costituzionali. Da oggi circolerò con un adesivo con l’effige di Sakineh e l’invito a a sottoscrivere l’appello alla salvezza della donna. Chiunque ne desideri un esemplare può farne richiesta inviando una mail a savesakineh@partitosocialista.it. Al gruppo dell "Donne per cambiare" chiedo di aderire a questa campagna politica di cui ci facciamo portatori.

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Pubblicato il 05 Settembre 2010
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