Tre giorni di filosofia a Gallarate
La 65edizioen della kermesse in programma dal pomeriggio del 23 settembre alla mattinata del 25
Sessantancinquesima edizione per il Convegno del Centro Studi Filosofici di Gallarate. I lavori si svolgeranno nella sala conferenze del Teatro Condominio Vittorio Gassman dal pomeriggio del 23 settembre alla mattinata del 25. La manifestazione si avvale del patrocinio e del contributo del Comune di Gallarate e della Regione Lombardia. Anche il Pontificio Consiglio per la Cultura ha concesso il suo patrocinio. Di stringente attualità il filo conduttore: il problema del pluralismo.
Il Convegno, presieduto dal professor Enrico Berti, dell’Università di Padova, entra così a pieno titolo nell’articolato panorama delle proposte culturali di Gallarate e si apre alla cittadinanza: chiunque sia interessato potrà raggiungere la sala conferenze per ascoltare le relazioni o partecipare ai dibattiti.
La scelta del tema risponde innanzitutto a un intento di approfondimento in linea di continuità con l’edizione 2009, quando era stata offerta un’importante panoramica sulle filosofie nel mondo. Ora il nodo da affrontare è quello del pluralismo filosofico ma anche culturale e religioso. È possibile restare fedeli alle proprie convinzioni e tradizioni senza chiudersi alle ragioni degli altri? Il timore del relativismo può essere superato, senza dogmatismi?
Interverranno il professor Virgilio Melchiorre (Università Cattolica di Milano) e il professor Claudio Ciancio (Università del Piemonte orientale) a proposito della pluralità delle tradizioni filosofiche; il professor Francesco Remotti (Università di Torino) e il professor Sergio Belardinelli (Università di Bologna) si confronteranno con la pluralità culturale, mentre il professor Philippe Capelle Dumont (Università di Strasburgo) e il professor Maurizio Pagano (Università del Piemonte orientale) rifletteranno sulla pluralità delle religioni.
«Il Convegno – spiegano gli organizzatori della Fondazione Centro Studi Filosofici di Gallarate – avrà lo scopo, che è sempre stato centrale negli incontri del Centro, di confrontarsi con i problemi attuali della globalizzazione ispirandosi alla tradizione cristiana. Dopo lo sforzo di sensibilizzazione sulla pluralità delle culture prodotto nel 2009, occorre cercare un orientamento sui problemi di comprensione e di comunicazione che emergono dal confronto con una molteplicità di tradizioni, ormai ben rappresentate anche nel contesto nazionale e locale».
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