Il legale di De Castro: “Nessuna ammissione del reato di mafia”
Federico Margheritti in una nota precisa che nell'ultima udienza non c'è stata nessuna ammissione di colpa da parte delle difese che hanno chiesto il rito abbreviato per gli imputati del processo alla 'ndrangheta del Varesotto
Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Federico Margheritti, legale di fiducia di Emanuele De Castro, uno degli imputati del processo "Bad Boys", in corso presso il Tribunale di Busto.
A seguito dell’articolo "Nuove prove contro i bad boys, le difese puntano allo sconto di pena" apparso sul quotidiano online varesenews.it del 12/10/2010. In tale pezzo si legge, nel finale, che la anticipata richiesta di rito abbreviato costituirebbe " un’ammissione del reato associativo mafioso da parte dei legali….".
Pare dunque doveroso a questo difensore sottolineare come la richiesta di giudizio abbreviato, pur garantendo un eventuale sconto di pena in caso di condanna legato a ragioni di speditezza ed economicità processuali, non costituisce affatto una ammissione del fatto-reato per cui l’imputato è chiamato a rispondere. Ciò è vero tanto in linea generale quanto nel caso di specie laddove a nessuno sarà impedito di sostenere le proprie ragioni in sede di discussione nel merito. Si tratta semplicemente di una scelta processuale dovuta a una serie di ragioni di natura tecnico-giuridica che la Corte Costituzionale ha reso possibile anche in corso di dibattimento in caso di nuove contestazioni e che, va ribadito, non impedisce una difesa nel merito delle imputazioni nè, tantomeno, costituisce di per sè una ammissione di alcunchè. Ritengo, infine, del tutto errato sostenere che siano stati gli stessi legali, esercitando un diritto processuale quale la possibilità di scelta di un rito abbreviato, ad ammettere il reato associativo mafioso.
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