Piccolomo, spunta uno scontrino a poche ore dal delitto

Non è un alibi. Forse è poco più che un aneddoto. Ma vale comunque la pena di raccontarlo. Dall’auto di Giuseppe Piccolomo – in carcere per l’omicidio delle mani mozzate (nella foto, l’arresto) – è spuntato uno scontrino che risale al pomeriggio del delitto di Carla Molinari. Secondo quanto appreso dall’avvocato difensore Simona Bettiati, il fratello di Piccolomo è tornato qualche giorno fa in possesso della Nissan Micra di Pippo, che è stata nel frattempo dissequestrata dalla magistratura.

Durante un controllo all’interno dell’abitacolo, il parente dell’indagato ha riferito di aver trovato lo scontrino: il valore è di 2 euro ed è stato battuto alle 17 e 45 del 5 novembre 2009 a Malgesso. Piccolomo aveva riferito ai suoi congiunti di essersi recato quel pomeriggio in quel centro commerciale a buon mercato per acquistare dello scotch, ma non ha mai accettato di rispondere, sotto interrogatorio, alle domande della polizia.

L’orario – ammesso che sia confermato il ritrovamento all’interno della vettura – non toglie le castagne dal fuoco all’indagato perché l’orario della morte di Carla Molinari è stato collocato nelle prime ore del pomeriggio. Com’è noto alle 15 e 07 Piccolomo fu ripreso da una telecamera del comune di Cocquio mentre stava viaggiando a bordo dell’automobile nei pressi dell’abitazione della vittima. Domanda: avrebbe potuto commettere il delitto tra le 15 e 07 (ora in cui compare a Cocquio) e le 17 e 45 (ora in cui si vorrebbe a Mercallo)? La risposta spetterà ai giudici perché il nuovo particolare sarà portato dalla difesa al processo, che quasi certamente si svolgerà in corte d’assise. L’udienza preliminare è prevista il 29 ottobre, la difesa ha già parlato con il cliente che sarebbe orientato al processo ordinario.