“No a un’altra cava, o cambiamo provincia”

Alle porte di Tradate il Piano cave di Como prevede la realizzazione di un impianto in paese. Il sindaco Castiglioni: “Ci siamo opposti ma se continuano così chiediamo l’annessione a Varese”

Luca Castiglioni«Non vogliamo un’altra cava da estrazione nella nostra zona. Se la provincia di Como prosegue su questa strada faremo un referendum popolare per essere annessi alla provincia di Varese». Luca Castiglioni è il sindaco di Locate Varesino, comune di 4mila abitanti situato sulla Varesina, al confine di Tradate. E, nonostante il nome, si trova in provincia di Como. L’ipotesi del referendum per cambiare provincia è scattata per la rivolta del sindaco e della giunta di Locate (Lega Nord, eletti con il 60% delle preferenze) di fronte al piano cave che la Provincia di Como dovrebbe approvare la settimana prossima, ai primi di dicembre. Piano che prevede l’insediamento di una cava da estrazione di sabbia sul territorio di Locate Varesino, vicino alla zona industriale, a pochissima distanze dalle discariche di Gorla Maggiore, Mozzate e Carbonate, una volta cave.

«Il nostro territorio è già stato martoriato abbastanza dalla presenza di questi insediamenti – spiega Castiglioni -. Non siamo la pattumiera della provincia e non ci stiamo ad arrenderci a questa situazione». Il Piano cave di Como prevede che queste debbano produrre 15 milioni di metri cubi di sabbia. Solo la possibile futura discarica di Locate ne dovrebbe fornire, secondo il piano, quasi 3 milioni.
«Questa zona la chiamano “sabbionera” perchè è ricca di sabbia buona – prosegue il sindaco di Locate -. ma perchè un paese di 4mila abitanti, su un territorio già pieno di cave e discariche, deve soddisfare il 20% del fabbisogno provinciale? Solo perchè siamo ai margini della provincia? Bene, allora noi cambiamo provincia».
Da tempo si parla del piano cave comasco, ma sembrava che al situazione fosse stata rivista. Sulla valutazione ambientale strategica aveva fatto ricorso anche il comune di Cermenate: «La provincia di Como ha affidato alla provincia di Brescia la valutazione – continua Castiglioni -. In un mese hanno ripresentato la stessa valutazione. Ho presentato le nostre osservazioni e anche una delibera del consiglio comunale, votata all’unanimità, dove si dice che non vogliamo la cava. Il progetto però è ancora così. non hanno nemmeno aspettato la sentenza del ricorso in programma per il 7 dicembre».

Ora diventa tutta una questione di tempi. Nei prossimi giorni la Provincia di Como adotterà il piano cave. Ci saranno i due mesi per le osservazioni. «Non aspetterò l’iter burocratico – continua il sindaco -. Se vanno avanti su questa strada senza ascoltare, prima faccio ricorso al Tar e poi, insieme alla Giunta, studiamo il modo di attuare il referendum cittadino per cambiare provincia. In sei mesi potrebbe essere tutto pronto, poi vediamo come fanno a fare la cava su un territorio che non è più di loro competenza».
La presenza di una cava allarma anche i paesi vicini, soprattutto Tradate, dove il sindaco Stefano Candiani spiega che «anche noi fummo interessati dal piano cave provinciali, ma poi per fortuna siamo riusciti a scongiurare la possibilità per le stesse motivazioni di Locate: questo territorio ha già dato. L’idea che la Provincia di Como possa realizzare un impianto di escavazione ci preoccupa molto: in passato a ogni escavazione è corrisposta l’apertura discarica. Il comune di Locate potrà trovare il nostro pieno appoggio in tutto, per qualsiasi iniziativa che vorrà intraprendere».

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Pubblicato il 25 Novembre 2010
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