Dopo la benedizione, Cattaneo scrive a don Bruno
L'assessore regionale ha mandato una lettera al parroco, ribadendo le ragioni della benedizione dei luoghi pubblici
Proseguono le reazioni di esponenti politici sulla ormai celebre vicenda della benedizione alle scuole di Cardano, che si è svolta nelle modalità chieste dal consiglio d’istituto, dopo la disponibilità da parte di alcuni genitori di assumersi la responsabilità di vigilare sui bambini al di fuori dell’orario scolastico. L’assessore regionale Raffaele Cattaneo ha scritto direttamente al parroco per portare la sua solidarietà. Di seguito il testo che ci è stato trasmesso
Caro don Bruno,
apprendo con piacere che, contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi, questa mattina all’interno degli istituti scolastici del Comune di Cardano al Campo verrà impartita, in forma privata, la benedizione degli edifici a cui parteciperanno insegnanti e alunni.
Accolgo positivamente questo "cambio di direzione" come grande gesto di civiltà.
La benedizione è un rito che ha una grande valenza civile oltre che religiosa. Il cristianesimo infatti è il fondamento della nostra storia e dello sviluppo della nostra società. Una società fondata sui valori della pace, del rispetto della vita e della persona sull’individualità dei diritti umani, sull’eguaglianza uomo donna, sulla libertà religiosa e di coscienza: tutti esiti della portata storica della nostra tradizione cristiana.
Non mi pare che l’acqua santa abbia mai leso alcuna persona o urtato la sensibilità di fedeli di altre religioni. Vedo, piuttosto, l’urgenza di non disconoscere questi valori, e i gesti simbolici che li dichiarano, per una malintesa idea di tolleranza che figlia di una debolezza culturale e civile.Riconoscere la necessità di tornare alle origini della nostra tradizione che non può non dirsi cristiana, è un dato di realismo. Basta guardare ai simboli che costituiscono le città e i nostri paesi: dalle Chiese, alle Cattedrali, ai conventi, alle numerose opere d’arte di cui la nostra Italia è così ricca fino alla nostre bandiere e gonfaloni così spesso ricchi di croci. Essi sono tutti simboli di una tradizione millenaria che sta alle origini dei contenuti valoriali e di pensiero del nostro Paese e dell’intera Europa. Non riconoscere questa evidenza significherebbe perdere non solo le ragioni più profonde della nostra civiltà, ma anche l’umanità e l’attenzione più profonda alla persona, nel rispetto della libertà di coscienza di ciascuno.
Porgo a Lei e a tutti i partecipanti i miei più cordiali saluti, unitamente ai miei migliori auguri per un Santo Natale.
Raffaele Cattaneo
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.