Il Pd: “Alla città ha preferito un nuovo stipendio”
I democratici criticano la scelta di Mucci di far proseguire l'amministrazione con alla guida Massimo Bossi: "mancanza di rispetto per i cittadini"
La posizione del PD
Il Sindaco Mucci, oggi, ha ammesso di non potere fare sia il sindaco di Gallarate che il direttore generale dell’ASL di Sondrio.
Meglio tardi che mai.
Appena due giorni fa aveva detto di potere e volere sostenere il doppio incarico cercando di prendere in giro i gallaratesi. Soltanto la determinazione del PD ha costretto Mucci a scegliere, come gli imponeva espressamente la legge.
Il sindaco ha però preferito il sostanzioso stipendio di direttore della ASL al rispetto del mandato popolare, che gli imponeva di governare per tutti i 5 anni. Bel senso di responsabilità per la nostra città!
Insomma: anziché rinunciare alla stipendio della ASL e diventare presumibilmente un disoccupato (benché ex sindaco giovanissimo, votatissimo e molto longevo nella carica), Mucci scappa da Gallarate, alla faccia del sacrificio di cui ha sfacciatamente parlato due giorni fa a proposito del doppio incarico.
Purtroppo, però, c’è di più.
Il sindaco, denudato delle proprie bugie sul doppio incarico, ha pensato bene di nominare sciaguratamente quale suo sostituto il candidato sindaco in pectore del Pdl Massimo Bossi. Mucci ha messo da parte il vicesindaco Caravati per farsi sostituire da un nuovo vice mediante un rimpasto di giunta, la cui validità è tutta da valutarsi.
Oltretutto si liquida il presidente di 3SG, Franco Liccati, che neanche 10 giorni fa era stato lodato dalla maggioranza in commissione Bilancio e Servizi Sociali per gli eccellenti risultati ottenuti, per far posto all’ex vicesindaco Caravati e per punirlo di non aver ripudiato l’appoggio a Fini.
In conclusione mentre si segnala incompatibile e decaduto l’ex sindaco liquida qualunque dissenso senza occuparsi dello specifico dei problemi e tira la volata al compagno di partito designandolo arbitrariamente e SENZA MANDATO POPOLARE a svolgere le funzioni di sindaco, in attesa delle elezioni in cui Bossi stesso si candiderà a sindaco.
Agire così è mancare di rispetto ai cittadini, alla città e alle sue istituzioni, piegate strumentalmente ad esigenze di parte. Gallarate è trattata da Mucci e dal Pdl come un principato di loro proprietà, dove tutto si può impudicamente fare e disfare per il tornaconto di partito. I cittadini sono considerati sudditi cui si può raccontare qualunque bugia.
I gallaratesi, però, non sono sudditi di nessuno. Mucci, Bossi e Caianiello non sono mai stati né mai saranno re, ma, come tutti, cittadini.
Questa città è la nostra città, è di tutti, non di qualcuno.
Gallarate si è davvero stancata di questi professionisti della politica e attende solo quel SOFFIO DI LIBERTÀ che spirerà nella prossima primavera, attraverso un voto che, mettendo fine a questa vergognosa gestione della cosa pubblica del Popolo della Libertà, segnerà un cambiamento avvertito ormai come indispensabile dalla stragrande maggioranza dei nostri concittadini.
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