In tre mesi chiuse più di 200 aziende nel Gallaratese
I dati presentati nel corso di un incontro tra circolo locale del Pd e un esponente di "Imprese che resistono"
Riceviamo e pubblichiamo
Il decennio che sta per chiudersi lascia in eredità le pesanti conseguenze della più grave crisi economica del secondo dopoguerra. Il tasso di crescita in Italia è da almeno dieci anni uno dei più deboli d’Europa e la crisi del 2008 ha colpito una economia già debole: l’Italia, con il Giappone, è stata l’economia che più ha sofferto le conseguenze della recessione economica1.
Il governo dapprima ha negato l’esistenza di una crisi («crisi psicologica», S.Berlusconi maggio 2009), poi ne ha minimizzato l’ampiezza dicendo che l’Italia ha reagito meglio degli altri e ne uscirà comunque irrobustita. Ma non è così, una affermazione non diventa vera solo perché più volte ripetuta da persone all’apparenza credibili: tra il 2008 e il 2010 il reddito è diminuito di più rispetto agli altri paesi europei (eccetto l’Irlanda). Ne sanno qualcosa i lavoratori precari, i lavoratori in cassa integrazione, gli artigiani, i commercianti, gli imprenditori.
Il Partito Democratico, anche a Gallarate, ha sempre sostenuto la necessità di contrastare la crisi economica con misure adeguate, più volte denunciandone le gravi conseguenze occupazionali e sociali. Nel nostro territorio, solo nel 3^ trimestre 2010, hanno chiuso 146 aziende a Gallarate, 30 a Cardano al Campo, 40 a Cassano Magnano, 1.487 nell’intera Provincia e tutto nella sostanziale inerzia e assenza della politica.
Avendo a cuore il lavoro, in tutte le sue forme di lavoro dipendente, artigianale, imprenditoriale, commerciale, professionale, il Partito Democratico di Gallarate ha incontrato giovedì 9 dicembre Massimo Mazzucchelli. L’incontro con l’imprenditore di Besnate ed esponente per la Lombardia del movimento “Imprese che resistono”, ha fatto seguito ad un precedente incontro con l’Ascom di Gallarate, tappe del percorso che il Partito Democratico ha intrapreso per ascoltare la voce dei soggetti economici disponibili a discutere della modernizzazione del nostro Paese.
Mazzucchelli ha descritto la situazione del settore manifatturiero nel nostro territorio: con toni asciutti e con dati statistici accurati, l’imprenditore ritiene che il picco della crisi sia probabilmente alle spalle ma il giro di affari della sua come di molte altre aziende è ancora significativamente inferiore ai livelli pre-crisi.
L’esperienza diretta dell’imprenditore coincide con le valutazioni più asettiche degli economisti del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale l’Italia tornerà ai livelli di reddito pre-crisi tra sei anni. Sono state individuate possibili aree di intesa tra politica e impresa, indicazioni di intervento (ad esempio nei consorzi Confidi) particolarmente preziose per il Partito Democratico di Gallarate che si appresta all’appuntamento delle elezioni amministrative nel 2011: aree di possibile intesa tra politica e imprese sono nel favore alle liberalizzazioni del mercato, nel sostegno al reddito in caso di crisi o inattività (dipendente o autonomo perché non vi sono differenze quando si parla di lavoro), nel sostegno alla riqualificazione delle competenze, nel sostegno all’imprenditoria giovanile. In una parola, la volontà di voler finalmente modernizzare il nostro Paese.
Il gruppo “Attività produttive”
Dario Terreni
Il segretario di Circolo Giovanni Pignataro
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