Recalcati: “Doppiamente contento, ma teniamo i piedi per terra”

Il coach biancorosso fa i complimenti prima agli avversari e poi a suoi. Thomas scherza: "Un canestro in più e la chiudevamo prima". Righetti gli fa eco: "Rischiato l'infarto, ma successo meritato"

Carlo Recalcati ha il sorriso via via più disteso dall’arrivo in sala stampa al termine del faccia a faccia con i giornalisti. L’esordio davanti ai microfoni è più sulla Lottomatica che sulla Cimberio, ma è un modo per rendere onore a entrambe: «Sono molto contento, doppiamente contento, perché Roma al di là delle traversie ha dimostrato di essere una squadra, altrimenti non avrebbe reagito come ha fatto nel secondo tempo. Magari hanno risposto più con i nervi che con la tecnica, però lo hanno fatto fino al termine. Da parte nostra abbiamo giocato un ottimo primo tempo e se non lo abbiamo ripetuto è stato perché Roma ha alzato i ritmi e ci ha messo in difficoltà. Noi – scherza – veniamo dalla festa per la nascita della piccola Rannikko: lui ha fatto tutto quello che poteva ma viene da due notti insonni e più di così non poteva fare. Logico che le rotazioni dei piccoli siano state un po’ limitate e ringrazio Demartini che le ha allungate. Poi non abbiamo giocato così una grande ripresa, ma a questo punto se Roma è squadra, Varese lo è a maggior ragione: abbiamo stretto i denti, sofferto, accettato una partita molto fisica e alla fine abbiamo vinto, credo con merito».
A chi gli fa notare una classifica scintillante, il coach biancorosso risponde: «Dopo otto gare non mi aspettavo di certo di essere là in cima, ma siamo anche molto realisti: non facciamo voli pindarici, stiamo con i piedi per terra anche perché abbiamo raggiunto in fretta una condizione ottimale. Abbiamo ancora qualche margine, ma le avversarie cresceranno strada facendo; l’importante è avere un’identità e di essere capace anche di metterla sul piano fisico. Poi ci siamo anche imposti di non fare distinzione tra partite in casa e fuori, tra avversari forti e meno forti: se fai tabelle ti basta una gara per farle saltare. Dobbiamo affrontare una partita per volta anche se è logico che vincere aiuta senz’altro a far sempre meglio, perché i ragazzi vedono ripagati i propri sacrifici. Non ci poniamo altro obiettivo se non quello di esprimere sempre il nostro potenziale».
Uno degli eroi della serata è senz’altro Jobey Thomas, che riscatta con una prestazione da 27 punti le difficoltà avute contro Bologna settimana scorsa: «In partite come quelle, un giocatore non si diverte tanto: preferisco gare come stasera anche se alla fine l’importante è vincere e noi ci siamo riusciti in entrambe le occasioni. La nostra è stata una vittoria bella e molto dura, anche perché prevedevamo la reazione di Roma nel secondo tempo; credo però che la Cimberio abbia fatto le cose giuste per conquistare il successo, che ci da fiducia in vista della trasferta a Caserta». La chiusura è tra l’ironico e il divertito: «Ho fatto 7/11 da 3? Vero, ma se avessi messo l’ottava, quella che è girata due volte sul ferro, avremmo sofferto di meno nel finale».
«Ho sfiorato l’infarto – gli fa eco Alex Righetti, fuori per cinque falli nell’ultimo minuto – ma nel complesso Varese ha fatto una buonissima partita e ha meritato di vincere, pur complicandosi la vita. Abbiamo messo in campo la giusta intensità, abbiamo accettato e retto quel gioco fisico che a Cremona ci fu fatale. Ora forse dobbiamo migliorare la gestione dei vantaggi, soprattutto sui nostri possessi: c’è sempre qualcosa da perfezionare ma intanto lo faremo dopo un altro successo».

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Pubblicato il 05 Dicembre 2010
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