Riprende la “lunga marcia” del PGT
Stamane il primo incontro per la VAS, la valutazione ambientale strategica che dovrà accompagnare il Piano di Governo del Territorio
Riprende la lunga marcia del PGT, il Piano di Governo del Territorio, strumento previsto alla legge regionale 12/2005 come "successore" dei vecchi piani regolatori. Stamane, martedì 21 dicembre, si è tenuta al Museo del tessile la prima conferenza di valutazione sulla VAS (valutazione ambientale strategica). Presenze per lo più tecniche per questo passaggio, in tutto una ventina in sala, un pugno di persone attive in politica o o con esperienza in ambito urbanistico, più alcuni (pochi) rappresentanti dei numerosi enti invitati (Asl, Arpa, Provincia). Si è proceduto ad illustrare, all’interno della complessa procedura che porterà all’adozione del PGT, il passaggio della valutazione ambientale a partire dal cosiddetto documento di scoping. L’elaborazione del Rapporto Ambientale sarà una fase decisiva della VAS, il cui procedimento è stato avviato formalmente due mesi fa.
Tra gli interventi in sala, dopo la presentazione dei tecnici del gruppo di lavoro della VAS (gli ingegneri Elena Lowenthal e Chiara Luciani), anche quello del sindaco di Magnago Ferruccio Binaghi relativo alla zona industriale di Busto, confinante col suo Comune, al relativo centro intermodale ancora da attivare e ai collegamenti. Interventi sono venuti anche da rappresentanti di Legambiente e del Nucleo teatro dell’Oppresso.
Infrastrutture, rifiuti, acquedotti e fognature, teleriscaldamento e molto altro rientrvano in questo primo elaborato di analisi propedeutico alla VAS, che ha incassato il favore dei tecnici di Arpa e Provincia, con quest’ultima ad avvertire però che "l’orientamento di Busto come polo centrale attrattore è critica dal punto di vista ambientale". ASL ha consegnato al gruppo di lavoro un documento, ma senza esporlo al pubblico. Sul convitato di pietra dell’analisi ambientale, l’inceneritore Accam, duro, infine, l’intervento dell’ex dirigente dell’ufficio tecnico, architetto Ciapparella: "Si devono muovere forme di indagine serie, ma serie come quelle adottate a Seveso dopo l’incidente dell’Icmesa". Richiesta di indagini epidemiologiche che è stata ribadita anche da un cittadino del vicino rione di Sacconago. Ciapparella ha anche insistito sugli aspetti di direzionalità urbanistica, rivolgendosi all’architetto Massimo Giuliani, a capo del gruppo di lavoro sul PGT, e bollando l’assenza di un centro direzionale e l’abbandono di vari progetti, anche multimilionari, nei cassetti del Comune.
In sala si è presentata la proposta di contenuti che dovrà avere il Rapporto Ambientale.
Scopo generale della VAS è garantire la sostenibilità ambientale del PGT, inviduando anche i correttivi (mitigazioni, compensazioni) a determinate azioni che si sa avere conseguenze ambientali. Il documento di scoping è predisposto dall’autorità procedente in collaborazione con l’autorità compente per a VAS: include l’individuazione del percorso metodologico procedurale, la definizione dell’ambito di influenza del Documento di Piano, la portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale, le possibili intenrferenze con i siti di Rete Natura 2000. Sul metodo, si parte dagli orientamenti di piano, per la fase di scoping, una fase più approfondita disegna il cosiddetto "scenario zero", ossia quello in cui si mantenesse l’attuale piano regolatore vigente; poi si pongono le alternative, e l’amministrazione dovrà scegliere quella più sostenibile, non solo ambientalmente, ma dal punto di vista socioeconomico. Tutto tenendo conto anche, quanto a definizione dell’influenza del documento di piano, delle conseguenze sovracomunali delle scelte compiute.
L’ing. Luciani ha tenuto una breve disamina dello stato ambientale della zona, che condivide con il resto della pianura padana la scarsa circolazione di aria e dunque la forte tendenza alla concentrazione degli inquinanti. Si constata il superamento dei limiti per ozono e polveri sottili. Un altro punto potenzialmente critico è quello delle acque sotterranee: questa è una zona di ricarica delle falde acquifere, sovrastate da un terreno permeabile con scarsa capacità protettiva. Su tre pozzi si sono rilevate forme di inquinamento: la qualità delle acque sarà valutata all’interno del rapporto ambientale. Si è riconosciuto che il territorio è fortemente impermeabilizzato (cemento, asfalto); importante anche il discorso sui siti contaminati da bonficare, che sarà approfondito in sede di rapporto ambientale. Rilevante la dotazione infrastrutturale, stradale e ferroviaria.
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