Sul sociale, più coinvolgimento per il consiglio e chiarimento Comune-Aler
Queste le richieste formalizzare in un'interrogazione e una mozione urgenti a firma della consigliera PD D'Adda, a seguito del tentato suicidio di ieri per uno sfratto
Un mozione e un’interrogazione, entrambe "urgenti". Sono gli atti formali con cui torna alla carica per il Partito Democratico la consigliera comunale Erica D’Adda, dopo il tragico episodio di giovedì presso la palazzina in cui ha sede Aler, in via Einaudi, che ha visto un residente minacciato da uno sfratto gettarsi dal terzo piano ferendosi gravemente.
L’interrogazione, partendo dalla "dolorosa e inaccettabile vicenda", ribadisce formalmente la richiesta che l’assessore ai servizi sociali relazioni il Consiglio Comunale in merito ad ogni aspetto dell’accaduto; e che si spieghi ai consiglieri "se e per quale ragione l’Aler non partecipi al Tavolo Tecnico, come da nostra informazione, tavolo deputato a vagliare i casi di sfratto e le possibili soluzioni – che diventa, in assenza di tale attore, quasi del tutto inutile – e quali sono le ragioni che l’amministrazione ha potuto desumere da tale atteggiamento"; se, infine, "esistano contrapposizioni fra Aler e Amministrazione che rendono difficile la comunicazione".
La mozione riguarda il Tavolo Casa, e "in riferimento alle già trascorse discussioni sul Tavolo casa e, non ultimo, al terribile caso occorso giovedì", invita sindaco e giunta a rivedere natura e composizione del Tavolo medesimo, allargandolo con "l’apporto degli eletti nel consiglio comunale – maggioranza e minoranza – al fine di mantenere un contatto stretto fra le istituzioni e le parti sociali"; nonché a "definire e ripristinare un corretto rapporto con l’Aler, la cui assenza da tale strumento di consultazione e valutazione dei casi di maggiore difficoltà, rende per molti aspetti inutile l’esistenza di questo strumento di lavoro".
La sostanza di questi atti formali è, oltre a quella di mostrare un’evidente attenzione per il problema della casa e degli affitti, a partire dalle famiglie economicamente più svantaggiate, di scuotere l’amministrazione perchè renda più efficace il rapporto con Aler e coinvolga maggiormente i consiglieri su quelle problematiche sociali irrisolte che nell’ultimo triennio si sono impennate in coincidenza con la crisi.
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