“Svegliato dal botto. E poi la strada piena di fumo”
Le testimonianze delle persone che hanno sentito le esplosioni. La deflagrazione percepita a centinaia di metri
«Erano le 2.48 perché non appena ho sentito i due botti ho guardato l’orologio. Poi mi sono affacciato e ho visto la strada piena di fumo».
Questo il racconto di Carlo Reina, l’anziano padrone di casa dell’immobile dove da anni la Lega di Gemonio ha trovato casa. Un ingresso ampio, con manifesti leghisti anche della prima ora, bandiere griffate dal Senatùr e un secondo spazio visibile anche dall’esterno, con un tavolone e alcune sedie. Qui le due esplosioni hanno fatto i maggiori danni: con la vetrina grande infranta, e i vetri della porta finestra sfasciata. Reina abita al primo piano dello stabile con la moglie. Alle 9.30 era a letto per via della notte in bianco passata a raccontare dell’accaduto alla Digos e ai Carabinieri.
«Mi sono alzato non appena ho sentito i colpi. Ho aperto le finestre e la strada sotto era piena di fumo. Non mi sono reso conto di cosa fosse successo: dal mio balcone, non riesco infatti a vedere le vetrine della sede leghista, che sono esattamente sotto la mia finestra. Non si vedeva niente e non ho visto nessuno».
I due botti hanno squassato il paese. Anche chi vive ad una certa distanza, come Piero Martinoia, residente in via Curti, a circa 200 metri racconta di aver sentito qualcosa «Ma è abbastanza normale di questi tempi, mancano due giorni all’ultimo….Comunque ho sentito qualcosa, ma ovviamente non mi sono reso conto dell’accaduto, salvo poi scoprire del disastro stamattina».
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