“Alberi eliminati per favorire l’accesso al sentiero 10”
Il Parco Campo dei Fiori risponde al lettore di Varesenews: "Un intervento per armonizzare l’accesso al Parco"
Prima una lettera al direttore di denuncia: troppi alberi abbattuti per far posto ai parcheggi. Poi l’intervista al sindaco di Barasso sulla stessa questione. Ora pubblichiamo il comunicato stampainviato a Varesenews dal Parco del Campo dei Fiori che puntualizza sulla questione.
Il piano turistico del Parco regionale Campo dei Fiori prevede per il versante sud l’individuazione di alcune aree d’ingresso per agevolare l’accesso al sentiero 10 e la fruizione delle attrezzature presenti lungo il percorso. L’obiettivo è consentire, in una zona complessa come quella che da Varese scende fino a Gavirate, una maggior integrazione tra il parco e gli insediamenti abitativi, consentendo a turisti e cittadini la possibilità di avvicinarsi al monte Campo dei Fiori e scoprirlo.
Il sentiero 10 è un percorso circolare che corre a mezza costa, tra i cinque e i seicento metri di altitudine, lungo tutto il perimetro del massiccio del Campo dei Fiori e mette in connessione svariati punti di interesse. Sul versante sud il tracciato sfiora l’area sportiva di Orino, il parco Morselli a Gavirate, la ex colonia elioterapica a Barasso, la località il Poggio a Luvinate e la torre di Velate.
I due interventi, a cui il lettore di VareseNews fa riferimento, si collocano in quest’ottica di valorizzazione delle risorse naturali e culturali del Parco e tendono a risolvere la questione dell’accessibilità in una logica non elusivamente repressiva ma funzionale, senza incidere sulle valenze ambientali che il parco tutela. Le due zone di sosta sono state localizzate in posizioni strategiche per garantire delle agevoli zone di accesso al parco e nel contempo delle aree a supporto della colonia elioterapica e della zona del poggio.
Le superfici interessate dall’intervento sono contenute e, nei casi in cui è stato necessario eliminare degli alberi, si è provveduto a sostituire le piante deperite e conservare quelle di maggior pregio. Le due aree sono state realizzate nel massimo rispetto dell’ambiente naturale che le circonda. Il fondo è costituito da materiale calcareo macinato sul posto con apposite attrezzature evitando quindi il ricorso a materiale non naturali e non compatibili.
Non si condivide né comprende la valutazione negativa del lettore. Il parcheggio selvaggio degli anni passati rappresentava certamente un modello di gestione più invasiva, dal punto di vista sia viabilistico che naturalistico, rispetto a questo lavoro di riordino.
L’Ente Parco non ha dunque cagionato un danno all’ambiente ma, al contrario, ha consentito una migliore sinergia tra il territorio e le comunità, costituita da chi vive in prossimità del Campo dei Fiori e chi lo frequenta per il piacere di fruire in un ambiente di qualità.
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