In trentamila in Svizzera per curarsi
In Canton Ticino i pazienti arrivano soprattutto dal Nord Italia. In aumento anche i clienti russi, arabi e cinesi
Sono circa 30 mila, secondo le stime pubblicate dal sito Swissinfo, i pazienti stranieri che ogni anno passano il confine per sottoporsi alle cure mediche nelle strutture locali. Un settore chiave per l’economia elvetica che muove un indotto di milioni di franchi. Un trattamento medico, si legge nei dati diffusi da Swiss Health (piattaforma creata da Osec e Svizzera Turismo per promuovere i servizi nel settore della salute fuori dai confini elvetici), può arrivare anche a 20 mila franchi al giorno. E non è tutto. A questo si aggiungono i pernottamenti di chi accompagna in Svizzera i pazienti, la ristorazione e le eventuali spese o gli acquisti sul territorio.
Lo stesso sito di Swiss Health descrive la Svizzera come "destinazione della salute" che si rivolge a "pazienti orientati a livello internazionale verso i più elevati standard di qualità". Il soggiorno, si legge nella descrizione dell’offerta, "è caratterizzato da un clima di calma e di pace, in una splendida natura incontaminata". Insomma una studiata promozione rivolta ai potenziali pazienti-turisti e ai propri familiari che si concretizza anche attraverso la partecipazione della struttura alle fiere internazionali del settore, dove si intercettano clienti dall’Arabia Saudita, dalla Russia, dalla Cina.
Anche in Canton Ticino, dove si contano più di venti cliniche private, il fenomeno è diffuso. Buona parte dei clienti in questo caso proviene proprio dall’Italia. E in queste strutture l’attenzione all’estero è altissima, tanto più che si trovano in una regione di confine, come spiega il direttore dei servizi del Gruppo Ospedaliero Ars Medica, Jérôme Puginier. «Il nostro gruppo – precisa in un’intervista a VareseNews – è da sempre orientato anche alla clientela straniera: i nostri pazienti esteri provengono principalmente dal Nord Italia (Lombardia e Veneto soprattutto) e, da alcuni anni stanno aumentando i pazienti provenienti dalla Russia».
Ars Medica, ad esempio, dispone dei mandati di prestazione per l’ortopedia e la chirurgia dell’apparato locomotore (presso l’Ars Medica Clinic) e per le discipline legate alla salute femminile (ginecologia, ostetricia, neonatologia), alla chirurgia, alla medicina interna e all’oncologia (presso la Clinica Sant’Anna). «La quota di pazienti provenienti dall’estero – prosegue Puiginier – è superiore al 5% di tutti i nostri pazienti».
Qual è la ragione che spinge un italiano a rivolgersi a un sistema sanitario straniero? Secondo il dirigente è da ricercarsi in una combinazione di attenzione e qualità: «A livello nazionale, si può affermare che la Svizzera è conosciuta internazionalmente per avere uno dei sistemi sanitari migliori al mondo: eccellente qualità delle cure, infrastrutture all’avanguardia, quasi assenza di liste d’attesa… A livello regionale, uno dei vantaggi del Canton Ticino è sicuramente la vicinanza geografica e culturale con il Nord Italia. Il paziente italiano che viene a farsi curare nelle nostre cliniche apprezza la nostra costante attenzione alla cura dei dettagli, la nostra offerta alberghiera raffinata, la tranquillità, la totale discrezione, e non da ultimo, la possibilità di potersi esprimere e parlare nella propria lingua madre. Abbiamo notato inoltre che sono sempre più i nostri pazienti ad instaurare un passaparola virtuoso presso i loro famigliari ed amici».
Accanto alla cura del paziente, le strutture svizzere hanno sviluppato una strategia correlata che si basa sulla qualità alberghiera: «Oltre a garantire delle cure mediche eccellenti in strutture all’avanguardia, bisogna anche curare tutti i servizi dedicati al paziente-cliente e cercare di soddisfare appieno ogni loro singola esigenza. La qualità alberghiera gioca naturalmente un ruolo importante: nelle nostre cliniche, ad esempio, vi è la possibilità di scegliere tra tre differenti tipi di menù, esiste un servizio dietetico personalizzato, delle camere confortevoli e climatizzate con vista lago o giardino. Tuttavia il servizio alberghiero è solo una componente, seppur importante di tutta una serie di servizi a disposizione dei nostri pazienti: un servizio d’accoglienza in grado di assistere il paziente, un servizio fisioterapico dotato di una piscina medica, un servizio psicologico ed un servizio di infoline».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.