MPI: spina dorsale, pancia e testa d’Italia

Il 19 marzo, si è tenuta la prima Assemblea Generale di Artigianfidi Lombardia. A seguire la tavola rotonda dal titolo “Basilea 3 e i nuovi scenari del credito”

Artigianfidi Lombardia, il nuovo maxi-confidi nato dalla fusione di nove confidi del sistema Confartigianato Lombardia – Varese, Sondrio, Como, Legnano, Vigevano, Lodi, Crema, Cremona e Mantova – ha tenuto la sua prima assemblea generale, questa mattina, 19 marzo, nella Sala Parlamentino di Palazzo dei Giureconsulti (Piazza Mercanti 2 – Milano).
L’incontro ha ratificato l’elezione dei membri del CdA attraverso la somma dei voti ricevuti dai candidati nel corso delle assemblee territoriali che si sono svolte in tutta la Lombardia.

Gli eletti nel CdA: Lorenzo Mezzalira (presidente nella foto), Giuseppe Corsari (vicepresidente), consiglieri Davide Galli, Fermo Borroni, Giacomo Ciriacono, Giovanni Roverselli, Lorenzo Capelli, Fulvio Sciucchetti, Lorenzo Peroni, Roberto Marcianesi e Giuseppe Maderna.

La tavola rotonda “Basilea 3 e i nuovi scenari del credito” ha visto la partecipazione di Lorenzo Mezzalira (presidente di Artigianfidi Lombardia), Eugenio Massetti (vicepresidente Confartigianato Lombardia), Luca Gotti (direttore Mercato Retail della Banca Popolare di Bergamo) e Rossella Locatelli (direttore del CreaRes dell’Università dell’Insubria di Varese). Ha moderato Gianfranco Fabi, giornalista economico.
Andrea Bianchi, direttore generale di Artigianfidi Lombardia, ha chiuso l’appuntamento con la presentazione
dell’Osservatorio “Ripresa a bassa velocità: rapporto sul credito per artigianato e MPI”.


Andrea Bianchi
: «Lo stock dei prestiti in essere alle imprese lombarde è stabile, ma non siamo ancora ritornati ad avere stock di finanziamenti che vada a riprendere i livelli pre-crisi. Il ricorso ai consorzi fidi è cresciuto anche nel 2010 raddoppiando la sua intensità di intervento rispetto al 2008 e 2009. Strumenti pensati sessant’anni fa dalle associazioni di categoria e sempre più importanti nello sdoganare il mero accesso al credito».

Gianfranco Fabi: «L’economia è fatta soprattutto da persone, dalla loro volontà a offrire soluzioni nuove a problemi nuovi. Siamo nell’età dell’incertezza, ma dobbiamo fare i conti con i condizionamenti e i vincoli che il sistema economico pone per evitare i rischi già visti. Il focus di oggi è su Basilea 3 e riguarda banche, famiglie e imprese. Riguarda la solidità degli istituti di credito, ma la solidità dipende da quanto possano essere affidabili gli interlocutori delle banche stesse».

Rossella Locatelli: «Gli effetti restrittivi di Basilea 3 dovrebbero farsi sentire di più sulle banche che hanno minori specializzazioni nell’erogazione del credito alle MPI. I 107 sono destinati a subire un intervento di vigilanza molto forte, crescente rispetto all’esistente ed influenzato anche da Basilea 3. Risolvere il trade-off tra il loro essere vicini alle imprese e, al tempo stesso, gestire la loro trasformazione in intermediari finanziari vigilati secondo norme severe, sarà fondamentale. Uno dei rischi per i confidi è portarsi in casa i rischi che le banche non vogliono«.

Luca Gotti: «Confidi fondamentali nella conoscenza delle peculiarità delle imprese, nell’attenuare il grado di rischio per le banche, nell’essere i veri facilitatori dei motori. Lavoriamo insieme per il nostro territorio, le nostre imprese, il benessere collettivo e la crescita comune».

Lorenzo Mezzalira: «Se noi crediamo nelle nostre imprese e nel nostro metodo di valutazione, debbono crederci anche le banche. Perché essere sul territorio è ciò che chiedono le imprese ed è ciò che permette di conoscere le imprese".

Eugenio Massetti: "MPI: spine dorsali, pancia del Paese, callo della nazione. Ma, soprattutto, siamo la testa del Paese. Il ruolo dei confidi ricalca il ruolo delle prime BCC del Novecento. Le banche non sono più legate al territorio perché veri e propri monopoli: se tutto il rischio è dato ai Confidi, c’è qualcosa che non va. Rispetto a Basilea 3, potrà di più lo Statuto dei Lavoratori e lo Small Business Act».

Ricordiamo che il maxi confidi conta oltre 37mila imprese socie, 402.792.609,6 milioni di euro di finanziamenti 2010, finanziamenti garantiti in essere 744.350.606,48, garanzie in essere 439.163.377,78, totale attivo 69.871.167, banche convenzionate

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Pubblicato il 19 Marzo 2011
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