Zanzara Party
Per Giuseppe De Luca l'ultimo mese è stata una festa continua, con la ciliegina del gol di Trieste. L'azzurro Parolo ha già un erede? Ma ci sono anche i sorrisi del basket e l'ennesima marachella di Mamma Rai
(d. f.) È ufficiale: Cesare Prandelli legge il Pagellone e si è convinto a chiamare in Nazionale Marco Parolo dopo il voto alto della scorsa settimana. Per questo ci riproviamo, segnalando al citì anche De Luca, il nome nuovo del calcio varesino che sta spopolando nei cuori dei tifosi biancorossi. Il suo collega dell’under 20 Francesco Rocca intanto lo ha precettato per vestirlo d’azzurro nella vicina Lugano. Scherzi a parte, quello appena trascorso è un fine settimana con tante storie belle per lo sport provinciale, come quella della Robur e del suo fedelissimo Martino Rovera, che si sono cuciti sul petto la coccarda tricolore. O come quella di Fede Valeriano, agente speciale che toglie la Yama dalle sabbie mobili.
Pagellone numero 49 del 21 marzo 2011
Giuseppe De Luca 9 – Segna sette gol al "Viareggio", abbatte la Juve con un colpo di tacco al volo, zittisce l’intera curva Fiesole in trasferta, viene catapultato in prima squadra e al secondo pallone buono fa gol tirando al volo con una girata nell’angolo basso. Roba da farsi applaudire anche dai tifosi di plastica del "Nereo Rocco". Esce dalla doccia dello stadio di Trieste e si trova sulla borsa un biglietto con la convocazione in azzurro: la "zanzara" della Primavera del Varese ha vissuto un mese clamoroso. Ora ha davanti un bivio perché un esordio del genere può essere "alla Del Piero" o "alla Grabbi": sta a lui pilotare il destino.
Martino Rovera 8 – C’è un filo gialloblu che lega i due successi in Coppa Italia di B2 centrati in cinque anni dalla Abc Varese. E a tirarlo, insieme all’accoppiata Zambelli-Garbosi, ci sono Premoli, Fontanel e SuperTino, uno che ha la Robur nel sangue e nel cervello, che è rimasto fedele a via Marzorati nella buona e nella cattiva sorte e che nel tempo libero si impegna per far crescere altri talenti come lui. Come suo fratello Filippo, che in finale non c’era per infortunio: sarà per questo che Rovera ha collezionato un tabellino "doppio" per sollevare il trofeo?
Rok Stipcevic 7 – Di solito uno così la Cimberio se lo trova contro. Stavolta invece il giocatore che fa tante cose utili e non trema con il pallone tra le mani, nonstante abbia davanti un muro di tifosi avversari che fanno di tutto per provocarne un errore, ha la maglia biancorossa. Varese suona il rock, e Rok suona Bologna, mettendo lì un paio di cifre che fanno spalancare gli occhi: una palla persa a fronte di sei assist,
Federica Valeriano 6,5 – "Bisogna avere Fede" dice Massimo Aldera nel dopopartita, coccolandosi la sua schiacciatrice, e il gioco di parole calza a pennello. Ci sono cose a cui con la sola ragione non si può proprio arrivare, come certe partite della Yamamay: ed è proprio in quei momenti che subentra Valeriano, specialista numero uno in emergenze. Era successo due anni fa a Jesi, poi nel derby con Villa, persino in finale di Coppa Cev a Baku: quando arrivano sull’orlo del baratro le farfalle danno il meglio di sé e lo fanno, sarà un caso, sempre con Federica in campo.
Matteo Serafini 5 – Prendiamo l’uomo più rappresentativo dell’attacco "superstite" della Pro Patria per ammonire il reparto avanzato dei Tigrotti. Ragazzi, c’è bisogno di voi perché la frenata dei ragazzi di Novelli si spiega anche con la stitichezza sottoporta. Certo, Ripa e Sarno avevano abituato bene, ma Serafini, Janvier e soci hanno comunque qualità da far fruttare: nulla è ancora perduto, a patto che si torni a far gol.
Rai Sport 1 – Non è la numerazione del canale, ma il voto che l’emittente pubblica si merita per il vergognoso trattamento riservato alla pallavolo. Quella di sabato, con la sfida di calcio a 5 Luparense-Marca preferita (all’insaputa di tutti) all’anticipo di campionato, è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Tralasciando per carità di patria ogni valutazione sulla qualità del prodotto e dell’approfondimento, varrebbe la pena che i fautori del divorzio con Sky, accusata di non garantire sufficiente visibilità al volley, si dedicassero a qualche riflessione: almeno, sulla pay tv, le partite le trasmettevano in diretta.
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