Cordì: “Fontana vola alto e cerca di confondere i ruoli”
Vi proponiamo questa riflessione del Consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà: «Il neosindaco cerca di distrarci discettando di massimi sistemi»
Riceviamo e pubblichiamo
Mentre tra Lega e Pdl impazza il gioco “questo a me, questo a te, questo pure a me, no è mio se no Morello dove lo metto?” il neosindaco cerca di distrarci discettando di massimi sistemi. Fontana propone due cose essenzialmente: 1)Maroni al posto di Berlusconi (però solo se il PDL non saprà imprimere alla coalizione un sostanziale cambio di marcia, altrimenti possiamo continuare a tenerci Berlusconi); 2) superare i concetti di centrodestra e centrosinistra perché ciò che conta sono gli “interessi del territorio”.
Il primo punto c’entra poco con il territorio perciò possiamo saltarlo. Sul secondo punto invece è bello scoprire l’invito accattivante rivolto a quella parte che sui volantini leghisti, non più tardi di dieci giorni fa, veniva esorcizzata con un “Varese, sinistra mai”. Slogan accompagnato, tanto per dare l’idea della minaccia incombente, dal fotomontaggio di una spettrale Piazza Monte Grappa invasa da pozzanghere e camper dissestati. Ovviamente cambiare idea è lecito, ma passare in soli dieci giorni dalla “minaccia rossa” a sostenere che destra e sinistra sono schemi del passato mi pare quantomeno un po’ azzardato.
Forse a preoccupare Fontana più che gli scenari nazionali sono quelli locali e le prospettive non certo solide di una maggioranza da tempo traballante, in disaccordo su tutto e oggi, dopo il voto, ancora più rissosa. Comunque la maggioranza faccia ciò che le compete e provi a governare se ne è capace; all’opposizione il compito di fare opposizione e, contemporaneamente, preparare l’alternativa.
Sostenere invece che i ruoli possono confondersi magari in nome degli “interessi del territorio” più che di innovazione politica siamo al déjà vu (ricordate la Giunta Fassa?).
E’ vero che del territorio la Lega ha fatto un mito, ma ormai dovrebbe essere chiaro abbastanza che il territorio non è un luogo neutro e unificante. Se, ad esempio, si parla di tagli, spesa pubblica, nuove imposte, infrastrutture e quant’altro, bisognerà pure indicare da dove si prelevano le risorse e a beneficio di chi, come si riordina la spesa e qual è l’ordine delle priorità, chi sono i destinatari di tali politiche, chi paga e chi no, chi ne trae beneficio e chi no, quale interesse deve prevalere. Sono le vecchie domande alle quali la politica ufficiale non risponde da tempo, perché i miti e il parlar d’altro hanno preso il sopravvento. Ma a quelle domande bisogna pur rispondere e allora vedremo cos’è la destra e cos’è la sinistra.
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