La Pro Patria fa un passo verso la salvezza
Si attende ancora l’annuncio ufficiale, ma il passaggio delle quote da Pattoni a Tesoro è cosa fatta. Ora l’ex patron dovrà sanare la situazione economica e cedere a sua volta la società
La lunga telenovela sembra finalmente a un passo della conclusione: il condizionale è d’obbligo, perché di comunicati ufficiali ancora non se ne sono visti, ma la speranza di tutti i tifosi della Pro Patria è che non ci siano ulteriori sorprese. Nella giornata di giovedì 23 giugno Savino Tesoro ha finalmente “ceduto”, anche se non anora in senso letterale: ha ceduto cioè alla pressione di chi chiedeva che rispettasse l’impegno preso con i giocatori e, quindi, ripreso in mano il pacchetto di maggioranza della società, condizione preliminare per sanarne i bilanci e consentirne l’iscrizione il campionato.
I dettagli dell’operazione non si conoscono, ma pare certo che in mattinata Tesoro abbia rilevato da Massimo Pattoni il 90 per cento delle quote che ancora appartenevano all’imprenditore edile: ora Savino è di nuovo in possesso del 95 per cento del sodalizio biancoblu ed è nelle condizioni di effettuare la revisione del bilancio e la copertura finanziaria. Il che significa convocare in fretta e furia i giocatori, saldare gli stipendi decurtati del 40%, incontrare fisicamente gli atleti per ottenere la firma delle liberatorie e finalmente presentarsi, con tutta la documentazione in regola, davanti ai nuovi acquirenti. Quando? La matematica non è un’opinione: i giorni a disposizione sono soltanto 6, includendo anche sabato e domenica, visto che il 30 giugno l’iscrizione dovrà essere completata. Secondo alcune voci l’incontro decisivo con i rappresentanti dell’Aperta Fiduciaria sarebbe già stato programmato per martedì 28 giugno, naturalmente a Mapello (quartier generale del patron), ma qui siamo di nuovo nel campo delle ipotesi.
Certo, tutto fa pensare che il passo più importante sia stato compiuto: se Tesoro non avesse accettato le condizioni della società che fa capo a Pietro Vavassori, la parentesi Pattoni forse non si sarebbe ancora chiusa. Ma l’imprenditore pugliese ha abituato i tifosi biancoblu a continui colpi di scena, quasi sempre sgraditi, e dunque non è il caso di fare troppe previsioni. Certamente gli acquirenti sono pronti e pare che tra loro, oltre a Vavassori, ci siano anche alcuni degli imprenditori che due anni orsono si erano tirati indietro lasciando via libera a Tesoro: nella trasmissione web “Serata biancoblu” si è parlato, tra l’altro, di un coinvolgimento esterno della famiglia Orrigoni, proprietaria della catena di supermercati Tigros.
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