Varese battuto a Padova. Al ritorno serve un successo

In Veneto decide un rigore di Italiano a inizio ripresa (1-0), poi la difesa di Sannino regge l'urto ed Ebagua colpisce il palo. Domenica si gioca a Masnago: per la finale è obbligatorio vincere

Da uno dei nostri inviati – E ora al Varese serve una vittoria. I biancorossi perdono a Padova (1-0) nell’andata delle semifinali playoff e tutto sommato possono ritenersi soddisfatti: non certo perché rimontare il rigore di Italiano sarà impresa facile, piuttosto perché la formazione veneta ha meritato di vincere mettendo più volte alle corde i ragazzi di Sannino. L’unico gol di scarto quindi va preso come uno stimolo per ribaltare la situazione: si giocherà davanti a un “Franco Ossola” che si annuncia bollente come non mai (già 5.700 biglietti venduti – botteghino aperto anche a Masnago venerdì dalle 17,30 alle 21) e quindi è lecito pensare che la contesa sia ancora tutta da giocare. All’Euganeo il Varese paga forse più di quanto preventivato una condizione fisica non ottimale (Zecchin non va nemmeno in panchina) e perde in corsa anche due uomini chiave come Carrozza e Pesoli con il primo che non sarà recuperabile. Non può dunque bastare l’impatto di un Osuji che non fa rimpiangere Corti, oppure il solito Ebagua che là davanti lotta su ogni pallone pur producendo poco (Giulio però colpisce la traversa, replicando ai due legni veneti). In troppi hanno faticato: Neto, Concas, Frara in particolare non sono riusciti a incidere e un Padova tonicissimo ne ha spesso approfittato. Però ci sono anche le note positive: la difesa ha retto il colpo di un attacco fortissimo, cadendo solo su rigore: si deve ripartire da qui e dalla necessità di fare un gol in più degli ospiti a Masnago. Il destino è nelle mani di Pisano e compagni, ancora una volta.
 
COLPO D’OCCHIO – Padova-Varese si vede fin dal centro della città veneta. Tanti i tifosi arrivati dalla Lombardia tra le belle piazze e le vie della zona pedonale. Allo stadio l’impatto è notevole: l’Euganeo è un boato bianco quando entra la squadra di Del Canto; la curva nord ospita la macchia rossa dei tifosi del Varese dove sventolano decine di bandiere. Prima dell’ingresso delle squadre, show “alla Costantino Rozzi” del presidente locale che va a centrocampo a prendersi l’applauso dei tifosi. In diciottomila in piedi all’inno di Mameli nei secondi precedenti al via.
 
CALCIO D’INIZIO – C’erano due dubbi alla vigilia, quelli legati all’utilizzo di Zecchin ed El Shaarawy e vengono risolti con l’assenza del primo e la presenza del secondo. Il tornante di Camposampiero non è neppure in panchina e viene sostituito da Concas; il gioiello italo-egiziano strappa invece il posto a Vantaggiato nello schieramento di Del Canto. Per Sannino confermato Osuji in mediana con Frara, al posto dello squalificato Corti.
 
IL PRIMO TEMPO – Il Varese prova a farsi vedere in attacco nel primo scampolo di partita ma resteranno azioni isolate in un primo tempo su cui il Padova mette un po’ per volta le mani fino a sfiorare la rete in più occasioni. I veneti si svegliano al 10’ con un doppio blitz che rischia di far male al Varese e in entrambi i casi è El Sharaawy a provarci: prima va via a Pisano e guadagna un angolo, poi prova il tiro dal limite ma la risposta in tuffo di Zappino è ottima. Il giovane “faraone” è scatenato e attorno al 20’ mette ancora i brividi alla retroguardia del Varese (c’è anche un raro errore di Pesoli) per due volte in un minuto; bravo, stavolta, Dos Santos.
Al 24’ ecco il Varese nell’area biancoscudata; il pallone filtra in qualche modo tra Neto ed Ebagua ma nessuno dei due trova spazio e coordinazione per battere a rete. La partita si accende dal punto di vista disciplinare 3’ dopo; palla a centro area, Ardemagni cade e c’è chi invoca il rigore che l’arbitro non concede. Il centravanti ex Pro Patria litiga poi con Zappino, che si fa fischiare dall’intero “Euganeo”. Il portiere brasiliano comunque è sul pezzo: al 36’ Italiano cerca El Shaarawy in sospetto fuorigioco, l’attaccante sfiora di poco la palla ma non inganna l’estremo difensore. E Zappino c’è pure al 38’ quando dice no a una bordata centrale di De Paula dopo l’ennesimo errore di un Carrozza in crisi nera. Poi tutto il Varese va vicino ad affondare un istante dopo quando Ardemagni scavalca il portiere di testa ma viene beffato dalla palla che coglie la traversa e torna in campo a pochi centimetri dalla linea di porta.
 
LA RIPRESA – Si ricomincia con una barella in campo per Carrozza, a terra dopo meno di 1’ e costretto alla resa: al suo posto entra Nadarevic ma il Varese capitola poco dopo. Su un cross nel cuore dell’area Dos Santos mette a terra De Paula e l’arbitro, ben piazzato concede il rigore. Sul dischetto va Italiano che batte un rasoterra forte; Zappino intuisce ma non riesce a fermare il tiro.
La rabbia del Varese è tutta in una bordata da fuori di Ebagua che Cano respinge con qualche affanno e, soprattutto, con un colpo di testa ravvicinato del centravanti nigeriano (cross pennellato di Neto) che sbatte contro l’incrocio dei pali.
Legni che vibrano anche dall’altra parte al 13’: De Paula se ne va a destra in velocità contro Pesoli e sull’uscita disperata di Zappino trova un diagonale che sbatte contro il montante a destra del portiere. Proprio Pesoli è costretto a propria volta a lasciare il campo in barella, con Sannino costretto a mettere Camisa al suo posto. Due cambi anche per Dal Canto che rinuncia a Cuffa e soprattutto a El Shaarawy per dare spazio a Vicente e Vantaggiato. Al Varese però non riesce alcuna alternativa al gioco d’attacco, salvo tentare di dare palla in direzione di Ebagua e sperare in una “perla” che non arriva. Poco prima della mezz’ora arriva invece un tentativo di Nadarevic da lontano ma Cano è pronto all’intervento, non difficile. La partita si congela per lunghi tratti e tra le squadre affiora un po’ di stanchezza. Il “tutto per tutto” di Sannino arriva al 41’ quando il mister prova anche De Luca al posto di un Neto deludente. Poco dopo l’Euganeo ha un brivido perché Concas prolunga di tacco in area una punizione dalla trequarti ma Cano a valanga riesce ad anticipare Dos Santos. Pure De Luca conquista una punizione sulla sinistra, scappando a Crespo (ammonito) in velocità ma il cross in area non porta a nulla. Finisce con il minimo scarto e con Sannino che ricorda al pubblico con ampli gesti che domenica si rigioca: a Masnago dovrà essere un’altra partita.
 

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Pubblicato il 02 Giugno 2011
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