La prima di serie A rischia di saltare
Lega Calcio: l'assemblea ha respinto la firma sul contratto collettivo con 18 voti contrari e 2 favorevoli
Sembrava che tutto si dovesse risolvere nel migliore dei modi e invece arriva il secco “no” della Lega di Serie A sulla firma del contratto collettivo dei calciatori. Solo Cagliari e Siena infatti si sono detti favorevoli alla firma.
I due nodi da sciogliere sono sempre gli stessi e riguardano l’articolo 7, quello sui “fuori rosa” e il cosiddetto "contributo di solidarietà". Sul primo punto le società non transigono e vogliono mettere gli allenatori nelle condizioni di allontanare dalla rosa della prima squadra quei giocatori che non rientrino più nei piani tecnici di mister e club. L’Assocalciatori non ci sta e chiede di evitare azioni considerate "mobbing". Il rappresentante Guglielmo Stendardo, ai microfoni di SkySport 24, ha detto: «Non si tratta assolutamente di un problema economico, vogliamo solo che sia rispettata la nostra dignità professionale; per questo non possiamo accettare l’esclusione dalla rosa dei titolari di un giocatore che non rientra nei piani del tecnico. È inconcepibile – conclude Stendardo – che un professionista sia costretto ad allenarsi con la squadra B».
Sul secondo punto la Lega chiede che venga aggiunta un’appendice nel contratto nella quale si dica chiaramente che spetterà ai giocatori, anche nel futuro, pagare tasse simili a quella sui redditi più alti introdotta dall’ultima manovra del Governo. Di questo passo però lo sciopero è sempre più vicino.
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