“Monate è più sicuro perché ci sono i bagnini”

Lago Maggiore e lago di Monate due situazioni opposte: il primo teatro di numerose tragedie, il secondo, invece, oasi di tranquillità per i bagnanti

Sono tante le tragedie, negli ultimi dieci giorni, avvenute nelle acque del Lago Maggiore e del Ticino. Sei morti in poco più di dieci giorni per il lago, due casi di annegamento nel Ticino.
Malori improvvisi, congestioni, ma anche subdole correnti che trascinano a fondo i bagnanti. Non è un caso, però, che siano tanti gli stranieri che hanno perso la vita negli specchi d’acqua della nostra provincia. Il Lago Maggiore nell’ultimo mese si è trasformato in un palcoscenico di vere e proprie tragedie: si comincia con un turista olandese, Jan Doek, che cerca di raggiungere i suoi famigliari in mezzo al lago ma scompare prima. E poi, la morte di Admir Brucaj, impietosamente inghiottito dai mulinelli di fronte alle rive di Castelveccana e il dramma di un 27enne nigeriano, arrivato da Lampedusa e che a Ceresio ha perso la vita.
Ma anche le correnti del Ticino non perdonano: è di ieri la notizia della morte di un 19enne ecuadoregno, Issac Carlos Pincay, trascinato sul letto del fiume da un’infame mulinello. Disgrazia che ne ricorda un’altra, avvenuta il 28 maggio, con protagonista un 15enne marocchino scomparso nelle stesse situazioni.
 
C’è un filo che collega questi eventi? È possibile che la scarsa conoscenza dei “meccanismi” del lago e dei fiumi da parte degli stranieri, possa condurre a queste sciagure? E perché non si sono verificati dei casi simili in un altro lago balneabile della provincia, quello di Monate?
Sulla questione interviene il vicesindaco Giovanni Carnesecchi. «C’è sicuramente un problema di conoscenza: da questo punto di vista gli stranieri incorrono spesso in pericoli di cui non hanno consapevolezza». Del “suo” lago dice: «Monate è tranquillo: non ci sono correnti e non si può assolutamente definirlo pericoloso». E ai problemi di sicurezza legati alla presenza di bagnini (da ricordare la polemica scaturita a Maccagno dopo la tragedia del turista olandese), arriva questa risposta: «Tutte le aree di balneazione presenti a Monate sono attrezzate con servizi di bagnini».
Ma queste zone sono gestite da privati; comunali sono solo due appezzamenti di terreno. «Non si tratta di spiagge comunali – spiega il vicesindaco – proprio perché non sono protette da bagnini. Abbiamo già indetto un bando di concorso per la gestione di queste due tratti di terreno di proprietà comunale sul lago. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di tutti altre spiagge balneabili e sicure».
Nessuna corrente perché alimentato da sorgenti sotterranee, nessuna barca, una profondità ridotta e un efficiente servizio di bagnini possono rendere un lago molto più sicuro. E tutte queste caratteristiche sono proprie del lago di Monate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Agosto 2011
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