Si sciopera all’Aermacchi

Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 4 ore di sciopero negli stabilimenti di Venegono Superiore per venerdì 30 settembre. L'iniziativa per protestare contro il piano di ristrutturazione del settore aeronautico

I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm e la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) di Alenia Aermacchi hanno proclamato 4 ore di sciopero per venerdì 30 settembre. L’iniziativa rientra nella proposta di lotta decisa a livello nazionale a sostegno della trattativa per il piano di ristrutturazione
del settore aeronautico. «Il gruppo dirigente – scrivono in un comunicato i sindacati – ha presentato un piano di ristrutturazione pesante su cui il sindacato ha espresso da subito una forte critica proclamando anche un primo pacchetto di ore di sciopero. Nei giorni scorsi, durante le assemblee a Venegono Superiore, ma prima ancora negli incontri sindacali a livello nazionale, abbiamo espresso più volte tutta la nostra perplessità circa la scelta che qualcuno sta facendo di buttarla in politica (partitica): si rischia di perdere di vista il vero obiettivo di questa vicenda, cioè il rilancio di un settore industriale strategico per l’intero Paese, dove la salvaguardia dell’occupazione e del patrimonio professionale e gli investimenti per noi del sindacato, devono esserne gli assi portanti. Il Piano di ristrutturazione prevede scelte che porteranno a pesantissime ricadute occupazione: nei siti campani, nelle sedi romane e anche a Tessera (VE); per questi ultimi soprattutto, non vediamo ad oggi alcuna possibilità di ricollocazione. Anche per Venegono, secondo il piano presentato, l’impatto sarà importante: esternalizzazioni, trasferimenti di staff (ad oggi non meglio definiti) verso lo stabilimento di Torino. Tutte questioni che devono essere affrontate sgombrando il campo da polemiche inutili».
«La nostra intenzione – continuano i sindacati – è quella di richiamare chi oggi ha la responsabilità di Governo, come anche è avvenuto in passato. La débâcle del settore è dovuta in particolare alle scelte di politica industriale del settore che hanno preferito, negli anni, la via della subfornitura agli investimenti in programmi propri e alle necessarie alleanze in ambito europeo. Alcune dichiarazioni sui giornali, sono delle vere e proprie speculazioni senza fondamento. Fare intendere che Varese si fa forte della copertura politica sembra avvallare l’ipotesi che non ci sia nel territorio l’eccellenza dell’aeronautica: a parte la presenza di Agusta con i suoi quattro siti nel territorio, va ricordato che Aermacchi è nata nel 1913, che a Venegono si sono concentrate negli anni ’90 le attività da Varese e si sono trasferiti qui anche i lavoratori della SIAI Marchetti (azienda fondata nel 1915 che aveva sede a Sesto Calende a circa 30 km di distanza), ceduta da Agusta per costituire il polo dell’addestramento. Attualmente è una delle poche aziende al mondo che ha (e deve mantenere) le competenze e la capacità di progettare e industrializzare un velivolo e, con una gamma di 4 velivoli, è l’unica azienda al mondo in grado di fornire un pacchetto completo di addestramento per i piloti militari. Inoltre a Venegono vengono progettate e prodotte ogni anno circa 800 nacelles per i motori jet dei velivoli commerciali. Non ci interessa una attenzione politica o di Governo se l’unico risultato è la targa della sede legale, ci interessa invece avere
la certezza che nel futuro di Venegono continuino ad esserci le produzioni attuali, ci interessa sapere che nei prossimi mesi vi sarà una piena copertura dei volumi produttivi. Cosa che fino ad ora non è garantita. Per questo cercare di fare una gara tra chi è più bravo ci sembra fuori luogo. Si rischia di fare un favore ai politici e, ancor peggio, di creare le condizioni per cui o non faccia un’operazione necessaria per il rilancio del settore o che questa venga fatta unilateralmente dall’azienda. In qualsiasi caso a pagare saranno i lavoratori».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Settembre 2011
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