Fiorello straccia il GF: ritorna il varietà (e il paese normale)
Il suo "Il più grande spettacolo dopo il weekend" ha letteralmente stracciato il Grande Fratello in fatto di ascolti, con 9,796 milioni di ascoltatori (pari al 39.18% di share), contro i 3,887 milioni del GF (16.45%)
Prima, al telegiornale, un presidente del Consiglio incaricato che usa termini semplici ma corretti, toni pacati e un completo semplice. Poi su Raiuno, da quello che sembrava il mitico Teatro delle Vittorie (e invece era il grandissimo studio 5 di Cinecittà) arriva un varietà. Infine, arrivano i dati d’ascolto e si scopre che Fiorello, con il suo "Il più grande spettacolo dopo il weekend" ha letteralmente stracciato il Grande Fratello in fatto di ascolti, con 9,796 milioni di ascoltatori (pari al 39.18% di share), contro i 3,887 milioni del GF (minimo storico: 16.45% di share). Valgono più di mille valutazioni di borsa questi inconsueti segnali nella serata televisiva italiana, per marcare una differenza con quello che succedeva solo due giorni fa: l’Italia ha mostrato la sua voglia di svolta nel mezzo che evidentemente le è più proprio, la tivù.
Quello di Fiorello è un varietà anni sessanta attualizzato al terzo millennio: con le stesse bravate alla Tognazzi, Vianello, o Panelli e gli stessi grandissimi ospiti canori.
E se "Lo cacceranno? Non lo cacceranno? gli tireranno solo le orecchie?" è la domanda che segue ogni battuta un po’ più pepata (da quella sulle bandane a mezz’asta alle esortazioni al direttore di Raiuno Mazza: "ce l’hai pronto il trolley vero? qui fra poco siete fuori tutti, è la vita.."), mutatis mutandis, qui c’è anche la stessa bravura dei mostri sacri della tivù: Fiorello è straordinario, specialmente quando va a braccio. Ma anche quando è capace di far aprire siparietti "umani" che non riuscirebbero a nessun altro: dalla neomamma Giorgia che canta la "sua" ninnananna alla sua partita di tennis con padelle delle castagne contro Djokovic, dalla Hunziker chiamata a cantare "fin che la barca va" nella versione tedesca (con strizzatina maligna d’occhio alla Merkel) al tormentone di Baldini sul direttore attuale Lorenza Lei. Robe che nella tivù globale riescono solo a David Letterman.
Non tutto era azzeccato: ma certamente è stato un bel varietà con grandi nomi, grandi performances canore (Giorgia e Giuliano Sangiorgi strepitosi, non solo nel proporre dal vivo le loro canzoni ma anche e soprattutto per gli "esperimenti" e duetti con Fiorello) e di danza (Le coreografie erano del mostro sacro prestato alla tivù Daniel Ezralow). Insomma, tanta professionalità per divertire le persone, nessuno escluso.
Emblematici in questo senso i commenti del popolo di twitter, che segue Fiorello (gran postatore nel social network con il nome @sarofiorello) da parecchio: sono in tanti a commentare "era da anni che non guardavo più Rai Uno", mentre qualcuno si stupisce di ritrovarsi finalmente davanti a un programma insieme alla mamma o ai figli. Insomma un varietà sano, intelligente, fatto bene, non d’avanguardia ma "normale" nel senso più nobile del termine. Nel senso che all’Italia mancava da un po’.
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