La Cà Bianca non c’è più
E’ stata demolita la villa al centro delle polemiche sul liberty in città. Al suo posto sorgerà un condominio di tre piani
Liberty o non liberty, da oggi nessuno ne parlerà più. La Cà Bianca è stata buttata giù. E’ stata la pala di una ruspa a mettere fine al dibattito, che proseguiva da alcuni mesi, alle prime luci di un freddo mattino di metà novembre e così, la cà bianca è venuta giù in una nuvola di polvere. Non sono bastate le 700 firme raccolte dal comitato nato per difendere la casa a fermare la potenza dei mezzi meccanici, non è bastato l’appello dell’architetto Torresan che aveva indicato il Gambini come padre della villa ad evitare che i mattoni si trasformassero in calcinacci. E anche se l’assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni aveva sospeso a fine ottobre la demolizione, questa mattina gli operai del gruppo “Alfano Costruzioni” hanno messo fine al dibattito sulla celebre casa bustocca.
Al suo posto, tra qualche mese, ci sarà un condominio di tre piani, con portico e parcheggi sotterranei e, al solo pensiero, molti rimangono senza parole. «E’ una vergogna» tuona una signora che abita poco lontano «spero solo che non diventi come quell’ecomostro» aggiunge indicando uno dei moderni palazzi della zona con ancora moltissimi appartamenti in vendita. La demolizione è continuata sotto gli occhi sbarrati del presidente di Legambiente, Andrea Barcucci. «E’ un grande fallimento perdere una villa del genere -commenta mentre il primo piano della casa si accartoccia lentamente su sé stesso – per costruire l’ennesimo condominio». Nella tristezza generale che attanaglia chi passa per l’incrocio tra via Pisacane e via Biancardi, rincuora almeno il fatto che le inferiate delle finestre verranno salvate e anche le grosse magnolie in fondo al giardino saranno risparmiate dal nuovo condomino.
Gli articoli sull’argomento:
700 firme per salvare la Cà Bianca
Liberty bustocco, il grido di dolore di un architetto
Non abbattete la Cà Bianca, la progettò Gambini
Le parole della nipote di Silvio Gambini
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