La Padania esiste, ve lo spiega Luciana Ruffinelli

La presidente della commissione cultura presenterà a Busto Arsizio il suo nuovo libro dal titolo "Padania è - Ragioni storiche, geografiche, sociali e culturali" scritto con la collaborazione del giornalista Andrea Aliverti

La Padania non esiste? Dopo le polemiche e le inevitabili semplificazioni sull’argomento, arriva un libro per mettere un punto fermo sulla questione. A due anni dalla pubblicazione di “Vegn chi, balén – Testi e poesie nei dialetti della provincia di Varese”, la presidente della Commissione Cultura della Regione Lombardia Luciana Ruffinelli propone una nuova antologia, dedicata stavolta alla Padania. Con l’obiettivo, al di là delle polemiche, di dimostrare che la Padania esiste ed è dotata di una propria uniformità ed omogeneità e di una propria ben delineata identità, osservandola da varie angolazioni, di tipo storico, geografico, culturale, sociologico, linguistico, politico, economico e letterario.

Il volume si intitola “Padania è – Ragioni storiche, geografiche, sociali e culturali” ed è stato scritto con la collaborazione di Andrea Aliverti, giornalista del quotidiano “La Provincia di Varese” e assistente di etica ed economia all’Università Iulm di Milano, già al fianco di Luciana Ruffinelli nell’avventura di “Vegn chi, balén”.  “Padania è” verrà presentato al pubblico giovedì 1 dicembre alle ore 21.00 nella Sala Tramogge dei Molini Massari Marzoli a Busto Arsizio. Oltre agli autori interverrà Stefano Bruno Galli, studioso del federalismo e professore di Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Milano. Al termine della serata il volume verrà distribuito ai presenti.

Nelle pagine del libro si scoprirà che l’espressione Padania non è un’invenzione di Umberto Bossi ai tempi della dichiarazione di indipendenza del 1996: parlavano di Padania ben prima di Bossi già grandi giornalisti come Gianni Brera e Indro Montanelli, ma anche istituzioni prestigiose e indipendenti come il Touring Club Italiano e la Fondazione Agnelli. Si scoprirà che l’idea di Padania, di un’unità politica delle regioni del Nord Italia, ha attraversato la storia d’Italia dai tempi del Risorgimento, quando lo stesso Camillo Benso di Cavour avrebbe preferito una soluzione confederale per unire i popoli dello Stivale, fino a riaffermarsi a partire dagli anni ’70, corroborata non solo dai ragionamenti di Gianfranco Miglio ma anche dalle proposte dell’allora presidente comunista della Regione Emilia Romagna Guido Fanti. Si scoprirà infine che il tema dell’uniformità e specificità dell’area settentrionale e continentale dell’Italia, corrispondente alla Padania politica proposta dalla Lega Nord, è un fatto che attraversa i secoli, dai tempi degli Etruschi ai longobardi, fino al ‘200 quando i pionieri padani della finanza in Inghilterra venivano chiamati genericamente lombards (ma provenivano da tutta la Padania) tanto da meritarsi l’intitolazione di una delle vie commerciali più prestigiose di Londra.

“Padania è” raccoglie tutti questi contributi, solo in minima parte provenienti da autori o intellettuali vicini alla Lega Nord, che arrivano a dimostrare, direttamente o indirettamente, la tesi dell’esistenza della Padania. Una tesi che è di fatto propugnata, anche se non esplicitata, nei testi di scrittori e opinionisti, da Luciano Bianciardi a Giovanni Guareschi, da Giorgio Bocca ad Alberto Bevilacqua, che non hanno nemmeno conosciuto Umberto Bossi e la Lega Nord oppure che ne hanno fieramente contrastato le idee e le posizioni politiche.  «Atmosfera e paesaggio, economia, cultura ed etica rappresentano l’uniformita della Padania e la sua essenza stessa – scrive nella prefazione Luciana Ruffinelli – potremmo persino utilizzare un qualsiasi altro nome per chiamarla, ma la nostra terra è questa e il nostro modo di essere pure. Non una questione nominalistica, ma una identita profonda e vera, un riconoscimento comune, un grande unico unitario afflato di idee e ideali, un modo di vivere e di credere».

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Pubblicato il 29 Novembre 2011
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