Mafia, la politica prova a stanarla con una consulta
La proposta a sindaco e giunta è firmata da tutti i partiti e le liste civiche del centrosinistra bustocco e punta ad un organismo aperto a magistratura, forze dell'ordine, associazioni antimafia e di categoria
Se la commissione antimafia, balenata nel corso della discussione sulle modifiche del regolamento delle commissioni in consiglio comunale, è impossibile da realizzare una consulta comunale antimafia è certamente più fattibile. Per questo le forze politihe del centrosinistra in maniera unitaria hanno avanzato la proposta al sindaco Gigi Farioli con un’istanza a fima di tutti i partiti dai Verdi al Pd passando per Idv, Manifattura Cittadina, Federazione della Sinistra e Sinistra ecologia e libertà. «Dopo le recenti inchieste che hanno svelato le infiltrazioni della ’ndrangheta in tutta la Lombardia ed in particolare nella Provincia di Varese, il Comune deve esercitare un ruolo di primo piano in difesa della legalità» – scrivono i firmatari del testo prendendo come riferimento l’articolo 33 dello Statuto della città di Busto.
La consulta, secondo la proposta, dovrà essere coordinata dall’Amministrazione con la collaborazione delle forze dell’ordine, della magistratura, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro dei settori più esposti, delle associazioni che si occupano della difesa della legalità. L’obiettivo è esaminare le modalità di applicazione delle procedure amministrative, formulerà proposte in merito, vigilerà su settori altamente a rischio come quelli dell’edilizia e del commercio, dovrà diffondere la cultura della legalità nelle scuole e nei luoghi di lavoro, proponendo anche procedure che disincentivino le infiltrazioni mafiose nella politica. Nessuno dei membri di tale consulta dovrà, ovviamente, avere precedenti penali e/o azioni giudiziarie in corso.
Si tratta della prima proposta scritta e concreta da parte della politica locale su un problema che attanaglia il territorio di Busto Arsizio e dintorni, un fenomeno non circoscritto ma che ha già permeato diversi settori dell’economia oltre a cercare contatti con la politica locale. Per questo la proposta non appare fuoriluogo e segue l’esperienza già avviata dal consiglio comunale di Lonate Pozzolo, protagonista di alcune iniziative di spessore come l’incontro con Nando Dalla Chiesa, lo spettacolo in piazza di Giulio Cavalli e l’apertura di una sede cittadina dell’associazione Ammazzateci Tutti.
Della proposta si parlerà anche domani sera, martedì 22 alle 21 al Museo del Tessile, in occasione della proiezione e discussione del documentario MM Milano Mafia di Gianni Barbacetto e Bruno Oliviero.
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