I due processi sulla guerra del tifo violento fra Varese e Napoli
In tutto 58 imputati in due distinti procedimenti: le botte in piazza nel capoluogo quando i partenopei vinsero lo scudetto e la successiva spedizione punitiva coi Suv fermata in viale Europa

L’intreccio del tifo violento che dorme sotto una coltre di cenere e si sveglia allo sbuffo delle bandiere: quelle del Napoli che si aggiudica lo scudetto fanno da innesco ai primi disordini di piazza in centro a Varese con persone prese a pugni e a bottigliate (nel video sotto, la testimonianza), auto danneggiate e pedoni (anche donne) strattonati per il solo gusto di far pagare con la moneta della valenza il prezzo della partigianeria sportiva.
E poi il clamoroso raid a Varese, solo pochi giorni dopo, da parte dei tifosi napoletani che col diversivo di “salire su” a Monza per un match di campionato hanno fatto il giro “largo” per arrivare a Varese con l’idea di mettere a ferro e fuoco il centro, fermati da un drappello di valorosi poliziotti che hanno fatto da argine al corteo di Suv scuri per l’occorrenza affittati e fermati in viale Europa, non senza problemi di orine pubblico costati giorni di prognosi agli agenti delle Volanti d Varese.
Ora, per questi due distinti episodi che vedono alla sbarra decine di imputati si è tenuta oggi, martedì, un’udienza di fronte al giudice monocratico di Varese. Siamo alla fase pre-dibattimentale che serve, secondo le ultime “linee guida” dettate dalla legge, a “scremare“ le posizioni che vogliono chiudere la partita nelle aule di giustizia, per esempio rimettendo (vedi ritirare) la querela, che diventa dunque per alcuni reati principio di procedibilità, cioè per far camminare il processo.
Per quanto riguarda il filone dei napoletani accusati di resistenza a pubblico ufficiale (risultano a processo in 36), tutti gli imputati hanno chiesto rito abbreviato che verrà discusso l’8 di luglio fatta eccezione di tre, per i quali oggi è stata discussa appunto l’udienza pre-dibattimentale.
Udienza pre-dibattimentale anche per l’altro processo, cioè le contestazioni che riguardano i fatti attribuibili ai tifosi del Varese scesi in piazza: per dieci di loro (danneggiamenti e lesioni personali verso auto e tifosi napoletani) è stata discussa l’udienza pre dibattimentale alla quale il difensore Marco Bianchi ha contestato l’effettiva riconoscibilità di soggetti: «Non vi è agli atti alcuna prova della corretta identificazione di soggetti rispetto ai fatti che gli sono contestati. Si parla, nelle indagini, genericamente di due gruppi, senza un riferimento specifico a nomi e cognomi. Per questo ho chiesto il proscioglimento per tutti e otto gli imputati».
Per i rimanenti 12 imputati il pm ha specificato di non doversi procedere per remissione di querela. Dunque l’8 di luglio anche per questi ultimi verrà probabilmente letta sentenza di proscioglimento per difetto di querela (ritirata dalle parti offese).
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