Urbanistica lenta, crisi e burocrazia bloccano la città del futuro

Si allungano i tempi del Pgt ma il problema non è politico. I documenti di programma che arrivano dai tecnici e dagli assessorati non rispettano le indicazioni politiche che arrivano dall’assessorato al territorio. A dirlo è Fabio Binelli, assessore all’urbanistica: «Ogni documento va rivisto – spiega – e adeguato alle nostre indicazioni, è un lavoro lungo».
Il piano di governo del territorio deve essere adottato e approvato entro la fine del 2010 e i considerati i precorsi democratici in consiglio comunale, i tempi sono già stretti. Il giorno 11 novembre scade il termine per le osservazioni dei cittadini. La programmazione del futuro è complessa. In questo momento il comune sta vivendo una crisi edilizia, le licenze per ristrutturare e costruire non vengono ritirate e il municipio è in crisi con gli oneri di urbanizzazione. Non ci sono nemmeno terreni agricoli liberi, perché i pochi rimasti i proprietari se li tengono stretti. Al sindaco Fontana, ad esempio, è giunta una richiesta di un terreno per realizzare una fattoria didattica in città, ma l’amministrazione non ha terreni da concedere e i privati non li danno.
Fuori dal pgt, l’assessorato ha pronta una relazione di massima da consegnare all’esame politico del sindaco per la trasformazione di piazza Repubblica. Il progetto stazioni è all’esame della conferenza di programma gestita dalla regione ma la grave crisi immobiliare rende l’opera ardua. La nuova strada Gasparotto Borri è ancora all’esame delle commissione preposte ed è in corso la trattativa con l’operatore commerciale che deve pagare i lavori in cambio della trasformazione della ex malerba in un supermercato. Di burocrazia, in burocrazia – e con l’aggravarsi della crisi che abbatte le risorse dei privati- per le grandi programmazioni urbanistiche di Varese bisogna aspettare ancora un bel po’.