Sacchi viola non ritirati, adesso fioccano le multe
L'azienda non ritira più i sacchi differenziati scorrettamente, e i sindaci dei 22 comuni si stanno organizzando per multare chi non rispetta le regole
Differenziare conviene e chi non l’ha capito sarà obbligato a farlo. Almeno per quanto riguarda i comuni la cui gestione dei rifiuti è affidata al consorzio intercomunale Coinger: come quasi tutti avranno ormai notato gli operatori ecologici dell’azienda non ritirano più i sacchi della spazzatura contenti rifiuti non conformi. Sono tutti quei sacchi che rimangono in strada con un adesivo arancione che ne indica la motivazione. Solo che adesso i controlli si fanno più seri. Se all’inizio l’unica “sanzione” era il mancato ritiro del sacco, adesso sono le amministrazioni comunali che si stanno attrezzando per intervenire: con segnalazioni, richiami e, inevitabilmente, multe.
Le regole sono chiare: nel sacco viola devono finire i rifiuti indifferenziati, cioè quei rifiuti che non sono ulteriormente differenziabili (sul sito del Coinger ci sono tutte le indicazioni per la raccolta differenziata). Tutti quei sacchi nei quali sono presenti rifiuti diversi o speciali non saranno ritirati.In un primo momento anche le amministrazioni comunali sono state colte un po’ di sorpresa e non pochi sacchi sono rimasti abbandonati a bordi delle strade. Ma adesso anche i sindaci si stanno attrezzando, e più di uno è pronto ad affidare ai vigili il controllo e le sanzioni per risolvere il problema.
«Visti i tempi, ci piacerebbe evitare di far fioccare le multe – spiega ad esempio Luciano Grandi, sindaco di Castronno – ma non possiamo lasciare i sacchi della spazzatura per strada. Fino ad adesso abbiamo ritirato noi i sacchi ma non possiamo più farlo, quindi è bene che i cittadini comprendano e collaborino nella gestione e differenziazione dei rifiuti». Come lui tanti altri sindaci confermano questa intenzione.
I motivi per farlo ci sono tutti, e li spiega Silvano Marchini, presidente del consorzio che gestisce i rifiuti. «Innanzitutto esistono due ordini di motivi per i quali differenziare conviene – spiega Marchini -: per prima cosa è giusto farlo per una questione ambientale, ma non di meno esiste anche una questione economica. Differenziare i rifiuti conviene anche per chi non dimostra particolare sensibilità per l’ambiente perché la loro differenziazione serve a poterli poi riutilizzare. E questo significa che il Coinger ricava degli introiti dai centri di smaltimento dei rifiuti e con questi soldi può calmierare la tariffa che ogni cittadino è chiamato a pagare». L’equazione quindi potrà essere “rifiuti più differenziati equivalgono a tariffe più basse”.
Le nuove regole più stringenti che hanno portato agli “adesivi arancioni” sono state introdotte proprio per sensibilizzare di più sulla raccolta differenziata, «abbiamo dovuto farlo perché abbiamo notato che i cittadini si erano un po’ “rilassati” sulla raccolta differenziata. Nonostante i dati di Coinger relativi al 2011 sono ottimi, il 65% dei rifiuti è differenziato, è importante non abbassare l’attenzione sull’argomento e sforzarci per fare ancora meglio».
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