Una folla per l’ultimo saluto a Lele

Sagrato pieno di amici e conoscenti per i funerali di Raffaele Castoldi. Tre comunità unite nel dolore

raffaele castoldi Non è bastato il santuario di San Quirico, a Brenta, per dare l’ultimo saluto a Raffaele Castoldi, il cinquantaquattrenne originario del paese della Valcuvia scomparso una settimana fa in un incidente stradale a Cuvio.
Raffaele, “Lele” per gli amici e gli stretti conoscenti, era in sella alla sua moto venerdì scroso dopo l’ora di pranzo, quando sulla strada di Comacchio, fra Azzio e Cuvio, è avvenuto l’incidente. Oggi i funerali, alle 14.30 nel rione brentese dove in cima al colle sorge il santuario.
I fedeli hanno riempito la chiesa fin dalle 14 e diverse altre decine di persone si sono dovute accontentare del prato che fa da sagrato alla chiesa.

In tutto erano diverse centinaia le persone presenti per la cerimonia. Il motivo di una partecipazione così sentita sta nella vita di Raffaele Castaldi: era nato 54 anni fa a Brenta, e oggi viveva nella frazione di Caldana, a Cocquio Trevisago. Poi il lavoro: era dipendente della Mascioni, azienda tessile della Valcuivia,raffaele castoldi dove tutti lo conoscevano. In tanti, tra i colleghi, erano presenti per salutarlo.
«Raffaele, per lui oggi vi è già una pienezza di vita. Ora abbiamo bisogno del sostegno del Signore, per noi, per la vita di ciascuno di noi»: la predica di don Paolo ha preso avvio dalla lettura del Vangelo secondo Matteo, con la parabola delle “vergini sagge e delle vergini stolte”. La folla di conoscenti e amici ha ascoltato con gli altoparlanti l’intera cerimonia per accompagnare il feretro con la preghiera. Nessuna corona, per Lele: “Nessun fiore, solo opere di bene”, è stato il volere dei suoi cari”.
(i commenti a questo articolo sono dedicati a quanti voranno lasciare un saluto a Lele Castoldi)

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Pubblicato il 01 Dicembre 2011
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