Riapre il Condominio. Il teatro strizza l’occhio a Milano
Presentato il cartellone curato da Albachiara, 18 spettacoli tra prosa, danza e musical: una stagione che punta a cercare pubblico anche da metropoli e hinterland. Ma ora si parla anche di collaborare con Varese
Dopo tre mesi di crisi riparte l’attività del Teatro Condominio di Gallarate: rimasto "orfano" della disciolta Fondazione Culturale, il pregevole teatro gallaratese (con nuovo logo e nuovo sito) riprende l’attività sotto la gestione di Albachiara di Miguel Dell’Acqua, con la direzione di Filippo De Sanctis e la promozione di Grazia Torre. Diciotto le date in calendario (per ora), con predominanza del teatro di prosa, affiancato da tre musical e da tre serate di balletto.
Si punta ad unire «cultura e intrattenimento di alto livello», spiega l’assessore alla cultura Sebastiano Nicosia, intervenuto insieme al sindaco Edoardo Guenzani. E lo ribadisce anche Miguel Dell’Acqua: «Vogliamo proseguire con la qualità d’offerta, anche dopo il passaggio da una gestione comunale com’era precedentemente ad una privata. Voglio fare cose che piacciano alla gente e che siano anche remunerative». Perché non ci si può nascondere che l’intenzione di tenere i conti in ordine è una esigenza considerata primaria, dopo l’esperienza vissuta dalla Fondazione. Ma Gallarate rimarrà una realtà votata alla cultura, come si è tentato di fare in passato? Filippo De Sanctis, che ha curato la stagione, non nasconde l’ambizione di rilanciare il Condominio in una città che vanta almeno un’altra sala con programmazione di tutto rispetto (il Delle Arti), oltre ad un’altra realtà viva (il Teatro Nuovo) e un altro teatro comunale (il Popolo) che sarà dedicato ad attività culturali diverse. E parafrasando la vecchia definizione di "Gallarate piccola Atene", parla di «piccola Broadway».
A dispetto dell’avvio a fine gennaio, la stagione è corposa: 18 spettacoli, quasi una stagione intera. Tre balletti (tra cui la Cenerentola con il Balletto di Milano, già intervenuto prima di Natale con lo Schiaccianoci) e tre musical (Peter Pan, La Sirenetta e Il libro della giungla). Tra gli spettacoli di prosa, c’è anche un nucleo di spettacoli che ripercorrono la storia d’Italia in tre momenti diversi: dalle riflessioni di Leopardi in "O patria mia" di Corrado Augias a "Li Romani in Russia" con Simone Cristicchi (sulla campagna di Russia) fino al provocatorio "Suicidi Tangentopoli in versi" di Bebo Storti, che si tuffa nella contemporaneità. Un tocco popolare con "i fichi d’India" e i "Legnanesi" (presenza ormai storica al Condominio), uno spettacoli più di nicchia e caratterizzato come "Io non taccio" con don Gallo. Una scelta provocatoria per la festa delle donne (con lo spettacolo en travesti delle Sorelle Marinetti, che sono tre sorelle, ma in realtà sono tre attori milanesi) e una riflessione storica e religiosa per la Giornata della Memoria (con la piece su Etty Hillesum, regia del varesino Andrea Chiodi, con Angela Demattè), prevista ovviamente al 27 gennaio. «Ci piace l’idea di ripartire proprio con un appuntamento dedicato alle scuole» rimarca l’assessore Nicosia.
Qui il cartellone della stagione 2012 del Teatro Condominio
Se il calendario è quasi certo (possibili altre aggiunte, in particolare musicali), restano da definire le politiche di prezzo, in vista dell’apertura delle biglietterie tra una settimana, al 20 gennaio: «Prezzi accessibili, con una politica attenta al rilancio» è la formula usata da De Sanctis. Ci saranno anche una formula abbonamento 10 spettacoli, riduzioni per minori di 18 anni, studenti fino a 26 anni, gruppi di più di 10 persone e Ultrasessantenni (con biglietti nominali). Rete distributiva su Gallarate, ma anche su ticketone.it e bookingshow.it
A chi si rivolge il teatro Condominio? L’idea rimane quella di attrarre spettatori anche da Milano e provincia, «aprirsi ad un territorio più ampio c’è, non solo per la gestione teatrale ma anche con il MAGa» spiega l’assessore Nicosia, che proprio ieri ha annunciato l’arrivo al Museo D’Arte Gallarate dello storico dell’arte Flavio Caroli. «Certo – ribadisce Nicosia – non pensiamo di rivolgerci solo alla città, ci siamo posti l’obbiettivo di uscire dal ristretto ambito cittadino. Naturalmente tenendo presente la sostenibilità economica: e mi pare che qui si sia trovato un equilibrio». Il Teatro del Popolo sarà gestito invece direttamente dal Comune, dando spazio alle attività di associazioni, compagnie teatrali amatoriale, conferenze, presentazioni di libri, con «un’offerta che sia complementare».
Fino ad oggi, tra Gallarate e Varese, per cinque anni, c’era stata una competizione evidente: naturale chiedersi come cambierà il rapporto, visto che De Sanctis è ai vertici proprio del Teatro di Varese. De Sanctis parla della relazione tra «due città che dovranno interfacciarsi, con-correre, nel senso di correre insieme, tenendo conto anche della capienza delle due sale». E tenendo anche conto di un approccio diverso, anche dal punto di vista "politico" (si cita l’esempio dello spettacolo di Don Gallo). «Non è da escludere che si possano fare repliche sia a Gallarate che a Varese, anche per ottenere risparmi». L’idea è che ci siano due bacini di pubblico diversi per le due città. E che Gallarate possa cercare pubblico rivolgendosi – come si diceva – verso Milano.
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