“Non sono coraggiosa, sono sarda e dico no a questi signori tristi”

La storia di Valeria Gentile è stata rilanciata dalla rubrica di Michele Serra, vogliamo riproporla perché merita di essere letta e riletta

La storia di Valeria Gentile è stata rilanciata dalla rubrica di Michele Serra su la Repubblica di ieri, martedì 21 febbraio. Oggi, però, vogliamo riproporla perché merita di essere letta e riletta.
Valeria è una ragazza di 26 anni ed è sarda (particolare importante, leggendo capirete perché). È laureata in Media e Giornalismo all’Università degli Studi di Firenze e lavora nel mondo dei media: ha collaborato con festival, riviste, agenzie di comunicazione, case editrici. Ha fatto al fotoreporter e ha girato mezzo mondo:

“in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia. Ho dormito e mangiato per terra con i bambini in Senegal, mi sono lavata nei bagni delle palestre abruzzesi con le donne terremotate delle tendopoli. Ho girato da sola nell’infinita metropolitana di Tokyo, ho passato i checkpoint israeliani a Ramallah, ho scalato col vento gelido di gennaio la Grande Muraglia Cinese. Sono salita su mulini olandesi e torri taiwanesi, sono entrata nella pancia dell’enorme Buddha di bronzo sulla costa giapponese, ho assistito ai lanci dai tetti di soldati mangiatori di serpenti in Libano, ho guidato una zattera di bambù sul fiume Li”. 

Insomma, una ragazza che sa come cavarsela e che lo ha dimostrato. La storia che ha scelto di raccontare viene, però, dalla sua terra, la Sardegna. Da un “super resort di lusso fondato da milanesi e altri italiani, che ricopre venticinque ettari di parco in cui ci sono ventun ristoranti di lusso, quattordici bar, otto alberghi cinque stelle più diverse suites e qualche centinaio di bungalow”. Un posto da copertine patinate di quelli che non costano meno di 600 euro a notte.
Ebbene, i padroni di questo mega resort le hanno chiesto un colloquio per un posto di gestione della comunicazione online e offline. Valeria si è presentata al colloquio, ha fatto la sua bella, e meritata, figura ed è piaciuta ai responsabili del personale.
Solo che loro non sono piaciuti a lei: “un’industria dello svago di lusso che è una gabbia d’oro finto, in cambio di un contratto a progetto di sei mesi per settecento euro al mese?”.

Senza pensarci due volte Valeria ha rifiutato il posto ed è tornata alla sua vita, “Ho ventisei anni. Si potrebbe dire che io sia coraggiosa. Ma ancora più di questo, sono sarda”.

Una storia che merita di essere letta per intero

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2012
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