“Break it down”, la musica che nasce in carcere
Il progetto VLP Sound ha prodotto tre dischi tra le mura di San Vittore: rap e suoni sudamericani e africani, storie di periferia e speranza. L'esperienza sarà presentata venerdì sera al cineteatro Santamanzio
La musica come modo per recuperare dignità e trovare un riscatto, anche mentre si è in carcere. Lo sanno bene i ragazzi del progetto VLP Sound, creato dentro al carcere di San Vittore a Milano:
il progetto è ormai arrivato al terzo disco autoprodotto "dietro le sbarre" e sarà presentato a Travedona dall’associazione "I Care", venerdì 9 marzo.
L’ospite principale sarà Alejandro Jaraj, il responsabile del progetto VLP sound, che racconterà come è riuscito a coinvolgere i detenuti del carcere milanese di San Vittore nella composizione e registrazione del cd "Break it down", che è appunto l’ultima opera dopo i precedenti due dischi, "Rec-Play-NoPause" e "Angeli di sabbia" Tutto creato dentro lo spazio di produzione musicale VLP Sound, allestito nella stanza 17 del 3° Raggio di San Vittore, in cui tutti i pomeriggi si tengono diverse attività (lezioni, prove, incontri conmusicisti, registrazioni): un progetto socio-educativo di trasformazione, recupero e riscatto dell’individuo. "La parte intatta del proprio sé, che si esprime tramite il suono, è la prova inconfutabile che l’umano è ancora lì, nascosto da qualche parte; e quando si manifesta, diventa una solida base per iniziare un percorso di recupero".
Le canzoni oscillano tra il rap e la musica popolare, la musica leggera
. Rap, ma anche sonorità sudamericane, caraibiche e africane, con tante lingue straniere, che cantano delle dure esperienze di vita (a volte con riferimenti molto "milanesi"), storie di periferia e di speranza. Tra i collaboratori ci sono anche artisti famosi come Roy Paci, Frankie Hi-NRG, Enrico Intra. Hanno promosso anche un "festival" musicale dentro al carcere, "Sing Sing". Chi è curioso, può ascoltare le canzoni dei tre album di VLP sul sito del progetto. La ricchezza della storia umana vissuta tra le mura del carcere "al Due di Piazza Filangeri", la si può scoprire con le parole di Alejandro: l’incontro si terrà al cineteatro Santamanzio di Travedona, venerdì 9 marzo, alle 21.
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