Cosa c’entra l’antifascismo con le famiglie gay?
Con un sit-in davanti al comune il comitato antifascista protesta contro le modalità di assegnazione degli spazi pubblici. E a chi si chiede quale sia il ruolo del comitato, Elis Ferracini risponde
È scontro diretto tra il comitato antifascista e l’amministrazione comunale, rea secondo gli organizzatori di ostacolare la manifestazione “tuttelefaccedellamore”. «Il 23 febbraio avevamo depositato la richiesta per avere la colonia elioterapica per la manifestazione – spiega Elis Ferracini durante un sit in davanti a Palazzo Gilardoni – ma ad oggi l’amministrazione non ci ha ancora risposto». Secondo il gruppo, quindi, «la disponibilità degli spazi pubblici è come se stesse nelle mani dell’assessore alla Cultura, Mario Crespi» anche a causa della mancanza di un regolamento sull’assegnazione delle strutture. Ferrari ricorda come «qualche tempo fa il Museo del Tessile è stato assegnato per una contestata manifestazione sulle foibe mentre a noi ora viene de facto negata la proprietà comunale».
E su chi – come alcuni dei commentatori di VareseNews – contesta l’accostamento dell’antifascismo alle tematiche omosessuali, Ferracini risponde che «la negazione di spazio pubblico e la discriminazione basata sugli orientamenti sessuali dev’essere interesse di tutti gli antifascisti». Nel frattempo tre consiglieri comunali hanno depositato in consiglio un’interrogazione in merito alle modalità di assegnazione degli spazi pubblici.
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