L’antenna sul castello? Sarà a forma di merletto

La telecom ha chiesto di installare un impianto di telefonia mobile sulla torretta dell'antico maniero di Masnago. L'ufficio tutela ambientale del comune non si è opposto, ma ha chiesto che sia mimetizzato con una forma medievale

L’antenna telefonica sul castello di Masnago sarà a forma di merletto. Lo ha richiesto il comune, nell’istruttoria aperta a seguito dalla volontà di Telecom di installare sulla torretta del maniero un impianto di telefonia mobile. L’assessore all’ambiente Clerici ritiene che in questo modo si eviterà il pericolo di trovarsi di fronte a un manufatto che possa deturpare la facciata dell’antico castello. Il comune afferma che non può dire no all’impianto. La decisione presa prevede che l’azienda realizzi un manufatto tarato sull’architettura medievale dell’edificio. Sarà realizzato su misura, e non dovrà travalicare le dimensioni del merletto stesso. Dovrà essere dello stesso colore e mimetizzarsi. A questo punto viene da chiedersi se sarà interpellato uno storico dell’arte per realizzarlo, e soprattutto: chi giudicherà se il merletto camuffato é credibile?
La prescrizione è contenuta nella documentazione sulla cessione di area pubblica che Palazzo Estense ha inviato alla soprintendenza dei beni culturali di Milano, la stessa, pignolissima, che impone al comune, ad esempio, di non abbattere la facciata della caserma Garibaldi, e che ha l’ultima parola sull’installazione nel castello dell’infrastruttura telefonica.
La delibera è passata nella scorsa giunta.
Chiariamo. La legge sulle comunicazioni elettroniche del 2003 ha equiparato le opere per la telefonia mobile all’urbanizzazione primaria e i comuni hanno poteri di indirizzo ma non di veto. In Lombardia c’è poi una legge che ogni anno disciplina i piani di sviluppo della telefonia. Ai 4 gestori nazionali con licenza, ogni anno, viene chiesto di proporre il loro piano di sviluppo per il successivo. Il comune di Varese deve indicare le aree. Un regolamento votato dal consiglio comunale ha disposto che per la telefonia siano privilegiate aree comunali. La scelta è stata fatta in ragione di una considerazione pragmatica: le antenne ci sarebbero lo stesso, almeno in questo modo il comune può regolarne la distanza con raziocinio e soprattutto può averne un introito. La Telecom ha scelto Masnago perché evidentemente ha bisogno di potenziare la rete in quel punto, ma aveva bisogno di una certa altezza da terra, garantita dalla torretta che evoca un passato di dame e cavalieri. La norma regionale vieta però di installare le antenne nei parchi. Il castello è tecnicamente dentro il parco Mantegazza anche se si trova a una certa distanza dai fruitori e in particolare dalla zona giochi. Per tutti questi motivi Palazzo Estense non si è opposto. E sulla questione salute? L’ufficio tutela ambientale del comune ricorda che il controllore è l’Arpa. L’ente deve effettuare le analisi del caso, su richiesta del gestore. Tuttavia, le analisi costano alcune centinaia di euro al gestore stesso, dunque è logico aspettarsi che la società disporrà la valutazione solo dopo aver avuto il responso dalla Soprintendenza di Milano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Marzo 2012
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