L’autorità di bacino del Po boccia il progetto Ricicleco

Il parere negativo è venuto dall'AIPO: il centro di compostaggio è in zona di esondazione dei torrenti Rile e Tenore ed è escluso un ampliamento

Stop dell’autorità di bacino del fiume Po al progetto del centro di compostaggio Ricicleco, nella zona tra Gallarate e Cassano Magnago: l’Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, ha espresso parere non favorevole al progetto, in quanto la struttura rientra in una zona a rischio idrogeologico. Lo scopo della società di base a Cassano Magnago è incrementare la quantità di frazione trattata, arrivando a gestire 37mila tonnellate all’anno. Una quantità notevole, che equivale più o meno al 70% dei rifiuti organici prodotti in Provincia di Varese.

Sulla base della documentazione trasmessa e tenendo conto delle Norme di Attuazione del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico – articolo 30), l’autorità di bacino ha evidenziato che l’impianto, ubicato in una zona di esondazione compresa in fascia B, non rientra nelle eccezioni che renderebbero possibile l’ingrandimento della struttura oggi esistente (al centro della foto sopra, da satellite): la zona si trova tra l’autostrada A8 e gli abitati, un territorio in passato colpito dalle inondazioni dei torrenti Rile e Tenore. Inoltre, citando gli articoli 19bis e 38 bis, l’AIPo ha evidenziato come non siano stati eseguiti studi e interventi obbligatori per i centri esistenti all’entrata in vigore del Piano. «Posizione dell’impianto e dimensioni dell’ampliamento – dichiara l’assessora all’Ecologia e Partecipazione Democratica, Cinzia Colombo – hanno destato preoccupazione nell’Amministrazione comunale per le possibili conseguenze sulla vivibilità della zona. Preoccupazione condivisa dai residenti che, recentemente, hanno partecipato numerosi a un’assemblea pubblica organizzata per approfondire l’argomento» (nella foto). Il parere dovrà essere sottoposto alla Provincia: «Gli Assessorati all’Ecologia e all’Urbanistica continueranno a seguire la vicenda e a informare i cittadini. Solleciteranno, inoltre, la Provincia, ente che deve procedere alle valutazioni del caso, affinché tenga in considerazione le criticità evidenziate».

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Pubblicato il 16 Marzo 2012
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