La storia di un uovo per raccontare ai bambini la famiglia gay
Il libro “piccolo uovo” è stato al centro dell’edizione 2012 di “tuttelefaccedellamore”. Un volume per bambini che è stato al centro di numerose polemiche, ma che ha dimostrato come “la società sia più avanti delle istituzioni”
La storia di un uovo non ha mai creato così tanti problemi ma “Piccolo Uovo”, 28 pagine edite dalla casa editrice lo stampatello, ha sollevato un vero polverone. I testi di Francesca Pardi e i disegni del celebre fumettista Altan raccontano la storia di un piccolo ovetto che cerca una famiglia in cui nascere e che nel suo lungo viaggio incontra tutti i tipi di unioni, anche quelle formate da genitori dello stesso sesso. Apriti cielo: tra le polemiche legate alla possibilità di introdurre questo libro nelle scuole, Forza Nuova era arrivata a promettere pubblici roghi di inquisitoria memoria.
Ed è stato proprio con questo controverso libro che il Comitato Antifascista cittadino, l’associazione Famiglie Arcobaleno e l’Allegra brigata sine tema hanno deciso di celebrare l’iniziativa “tuttelefaccedellamore”, quest’anno in aperto scontro con l’amministrazione comunale. La giornata è incominciata davanti alla libreria Dondolibro con la messa in scena da parte di Elis Ferracini del libro con la partecipazione dei molti bambini presenti. L’attore, aiutato anche dai disegni di Tiziano Riverso, ha dato vita al volume rappresentando i diversi tipi di famiglia sostenendo come «il minimo comune denominatore delle famiglie dev’essere l’amore». E per “spiegare” questa posizione a Mario Crespi, assessore alla cultura di Busto, il leader dell’Allegra Brigata si è fatto aiutare dai bambini chiedendo loro di disegnare su un lungo striscione cosa sia, per loro, l’amore.
E dopo la presentazione per bambini, è stata la volta di quella per gli adulti. All’interno della libreria Boragno l’autrice di “Piccolo Uovo”, Francesca Pardi, ha spiegato che quel libro è nato dal «desiderio di inclusione del nostro mondo spesso relegato e sommerso» per mostrare come la famiglia omosessuale «non sia la brutta copia di quella tradizionale ma un altro modo di essere felici». Secondo l’autrice, infatti, «non è il sesso dei genitori a contare, ma la qualità dei rapporti e delle relazioni interne alla famiglia stessa». Questo, la società italiana pare averlo capito. «Noi non abbiamo problemi nella vita quotidiana incontrando persone da un’apertura mentale incredibile -continua Pardi- ma gli ostacoli arrivano nel rapportarsi con le istituzioni».
E le contestazioni che hanno accompagnato la pubblicazione, specialmente quelle di Forza Nuova, «sono state un grande regalo per noi». Mentre infatti il gruppo puntava al blocco della pubblicazione, «dal basso moltissimi genitori e insegnanti ci hanno richiesto il libro» al punto che «siamo tra i 10 finalisti del concorso “nati per leggere”». Il cambiamento nella società verso le famiglie arcobaleno, certificato anche dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, comunque non «punta assolutamente a mettere in crisi il modello di famiglia tradizionale» ma solo all’estensione «di diritti che vengono riconosciuti nel resto d’Europa». E le famiglie arcobaleno ne sono convinte: «presto o tardi anche l’Italia ci arriverà».
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