Ristorni bloccati, Maroni: “La Svizzera rispetti gli accordi”

L'ex ministro dell'Interno ha incontrato i sindaci dei comuni di frontiera per discutere dell'emergenza dei fondi bloccati dal Canton Ticino

roberto maroni commenti su ristorni e rapporti con la svizzeraPolitici leghisti a confronto con i sindaci dei comuni di confine sul problema dei ristorni bloccati. L’incontro ha visto la partecipazione dell’ex ministro dell’interno Roberto Maroni oltre al presidente della provincia di Varese, Dario Galli, il sindaco Attilio Fontana e la consigliera regionale del Carroccio Luciana Ruffinelli. Maroni ha parlato della necessità di recuperare il dialogo con la vicina Svizzera. Per fare ciò, secondo l’onorevole leghista, è opportuno che il nostro paese decida innanzi tutto di togliere la confederazione dalla cosidetta "black list", l’elenco dei paesi ritenuti sospetti dal fisco italiano. Le trattative «sono complicate» ha precisato Maroni che non vede di buon occhio l’ipotesi di rinegoziare l’accordo internazionale sulle imposte dei frontalieri ma ritiene che la Svizzera debba rispettare i patti assunti con l’Italia.

L’incontro di ieri sera era stato convocato dal sindaco di Lavena Ponte Tresa, Vittorio Roncoroni, in veste di presidente dell’Associazione comuni di Frontiera. I sindaci hanno ribadito le proprie preoccupazione alla luce delle ultime prese di posizione di Berna e hanno chiesto nuovamente che il Governo anticipi il denaro non versato dal Canton Ticino in attesa di ottenere quanto dovuto. Solo pochi giorni fa infatti il Consiglio Nazionale svizzero aveva manifestato l’intenzione di voler procedere alla rinegoziazione degli accordi bilaterali come indicato dal Canton Ticino. La proposta è quella di portare la percentuale di ristorno, vale a dire la quota prelevata dagli oneri sugli stipendi dei frontalieri che viene poi destinata ai comuni italiani di frontiera, dal 38 attuale al 12,5 per cento, come già accade ad esempio nei confronti dell’Austria. Al termine dell’assemblea è stato redatto un nuovo documento, una sorta di report dei problemi riscontrati nell’ultimo anno proprio a causa della presa di posizione del governo ticinese. Sarà consegnato al Governo e va ad aggiungersi alle varie prese di posizioni assunte nel corso di questi dodici mesi: un precedente documento dei sindaci, le lettere di protesta alcuni primi cittadini come Sandy Cane e le osservazioni del Consiglio regionale lombardo che vorrebbe un’azione legale di risarcimento nei confronti di Berna.

Sulla questione i sindaci e i rappresentanti della Regio Insubrica, l’ente transfrontaliero che mette allo stesso tavolo il Canton Ticino e le province italiane di confine, torneranno a riunirsi lunedì 26 marzo a Chiasso.

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Pubblicato il 15 Marzo 2012
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