In piazza contro l’orrore della bomba di Brindisi

Alle 11 di domenica i cittadini, convocati con il passaparola, si sono ritrovati in piazza, intorno al Tricolore a mezz'asta: per ricordare la ragazza vittima dell'attentato e per dire no alla violenza

Un passaparola lanciato sui social network e per sms: così nella mattina di domenica i gallaratesi si sono ritrovati spontaneamente nella piazza centrale della città, per condannare l’orrore della bomba di Brindisi, per dire no alla violenza, per solidarietà verso le vittime dell’attentato, tra cui tante giovanissime ferite gravi. Al centro di Piazza Libertà è stato posto – a mezz’asta – il Tricolore che normalmente sta nell’ufficio del sindaco, recuperato proprio domenica mattina: era l’unico vessillo presente, l’unico riferimento che ha fatto capire alle persone presenti in piazza per altre ragioni che si stava svolgendo una manifestazione.
Il presidio è stato convocato sabato pomeriggio, comunicato al commissariato di Pubblica Sicurezza dal segretario del Pd Giovanni Pignataro e poi annunciato per sms. «Una manifestazione silenziosa e senza alcun segno di partito, semplicemente per ricordare a tutta la città ed esecrare i gravissimi atti di Brindisi» spiega il sindaco Edoardo Guenzani, che si è presentato insieme alla giunta, affiancati da esponenti di vari partiti di maggioranza e minoranza. «Abbiamo fatto un cerchio in piazza, che ha il significato della solidarietà dei cittadini verso le vittime giovani dell’attentato e allo stesso tempo una reazione contro queste forme di violenza, qualunque sia l’origine». Quando si è formato il cerchio, tante persone si sono accostate, dai ragazzini dell’oratorio usciti dalla messa a chi passava per caso. Accanto al simbolo della città dei due galli e al Tricolore è stata messa anche una pagina di giornale, per ricordare la giovane Melissa, uccisa dall’esplosione, e le sue compagne gravemente ferite.

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Manifestazione a Gallarate contro la bomba di Brindisi 4 di 8

Rispetto alle manifestazioni di sabato, si sente meno parlare di mafia, la pista della criminalità organizzata appare meno certa rispetto a ieri, si affacciano ipotesi diverse, in un momento delicato per l’Italia, da quella eversiva ad un gesto di un isolato antisistema. Il tempo è grigio, alla fine ha iniziato a tirare un po’ di vento, un uomo – in silenzio, mentre nessuno guarda – si avvicina alla bandiera tricolore a mezz’asta e la alza in alto sull’asta, a garrire al vento. Come a dire: l’Italia è ferita dalla barbarie ma deve reagire insieme.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Maggio 2012
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