Tradate e Cassano, la campagna elettorale entra nel vivo
Definiti gli accordi per i ballottaggi del prossimo 20-21 maggio. Il centrosinistra presente in entrambe le città: a Tradate contro la Lega Nord che vuole tenersi la città, a Cassano contro il centrodestra
I giochi sono fatti. Domenica si è chiusa la possibilità di fare apparentamenti per i candidati di Tradate e Cassano Magnago che andranno al ballottaggio. L’apparentamento è la possibilità di avere altri simboli, oltre al proprio, sulla scheda elettorale. Quindi, entrando in maggioranza in caso di vittoria. Ormai il voto di domenica e lunedì è vicino: a prescindere dagli apparentamenti, le campagne elettorali nelle due città stanno entrando nel vivo, tra dichiarazioni di voto e polemiche.
L’unico comune che vede la Lega al ballottaggio dopo un non ottimo risultato del primo turno. È la città del presidente della Provincia Dario Galli e dell’ex segretario provinciale del Carroccio Stefano Candiani.
La situazione degli schieramenti è ormai delineata. La coalizione di centrosinistra (Pd, Sel, Idv e Partecipare Insieme) che sostiene l’indipendente Laura Cavalotti ha chiuso un apparentamento con la storica lista civica Città Nuova di Carlo Uslenghi. Il candidato di Lega Nord, Tradate Giovane e Crescere Insieme, Giafranco Crosta, non ha voluto fare nessuna alleanza formale, ma ha incassato la dichiarazione di voto dell’ex candidato del Pdl Vito Pipolo e dell’ex assessore Franco Accordino.
La campagna elettorale è quindi entrata nel vivo. La Lega Nord punta agli incontri con i suoi leader: lunedì sera con il sindaco di Verona, Flavio Tosi, giovedì quasi sicuramente con Roberto Maroni. Il centrosinistra prosegue con incontri e iniziative tra le persone: dagli incontri per le famiglie alle serate dedicate al bilancio, fino a diffondere i propri contenuti con un’ironica campagna manifesti Facebook, oppure facendo esporre alle finestre delle case fazzoletti e sciarpe arancioni, colore della campagna elettorale.
Ma negli ultimi giorni non sono mancate anche le polemiche, soprattutto sulla situazione finanziaria della Seprio Servizi, emersa dopo l’approvazione di una delibera di giunta del 3 maggio. Società che ha visto fino al 30 marzo come presidente proprio Gianfranco Crosta e sulla cui situazione economica hanno inviato precisazioni sia il sindaco uscente Stefano Candiani che il direttore Stefano Moroni. Non è mancata la polemica da parte del centrosinistra.
A Cassano Magnago non ci sarà nessun apparentamento: la Lega è divisa sull’atteggiamento da tenere al ballottaggio, mentre le liste autonome minori (che, con tre candidati, raccolgono l’8,5% dei voti dei cassanesi al primo turno) non hanno firmato nessun apparentamento ma non escludono di dare un appoggio esplicito a Zaffaroni o a Poliseno: tutto rinviato, in ogni caso, almeno a mercoledì.
Intanto la campagna elettorale si sta scaldando: nel fine settimana il centrodestra ha diffuso – con la lista civica Nicola Poliseno – un volantino che fa riferimento a Pisapia a Milano e Guenzani a Gallarate e che attacca Zaffaroni ipotizzando moschee, centri sociali e un taglio dei finanziamenti agli oratori. Zaffaroni ha bollato la cosa come «bugie e insulti grossolani» e ha risposto poi su un paio di punti specifici, quello relativo all’Imu e quello su un progetto (gli orti sociali) che veniva trattato con sarcasmo sul volantino di Poliseno. Sull’onda del parallelo con Milano, i sostenitori di Zaffaroni hanno risposto anche con l’ironia della pagina "È tutta colpa di Zaffaroni”.
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