Comunicato Pdl: “Non si può accettare un bilancio comunale come quello presentato dalla Giunta”

Continuano le polemiche sul bilancio 2012 del Comune di Malnate. Anche la sezione malnatese del Pdl espone il proprio parere con un comunicato stampa

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della seziona malnatese del Pdl inerente le scelte di bilancio fatte e attuate dalla Giunta che interessano anche le nuove aliquote Imu e Irpef.

Nella stesura del Bilancio di previsione per l’anno 2012, sia a livello nazionale che nelle realtà locali, non possiamo prescindere da una mutata situazione economico-politica intervenuta in questo ultimo anno. A seguito degli eventi che hanno travolto il comune modo di pensare, occorre effettuare un cambio di rotta che dall’ambito Nazionale arrivi sino alle realtà locali per consentire quella ripresa economica da tutti auspicata.

La necessità di dovere superare la congiuntura economico-finanziaria che ha colpito i paesi europei ed in particolare l’Italia, ha spinto molti a parlare di RIGORE e CRESCITA. L’obiettivo della crescita è dare nuova linfa ad una economia attualmente segnata dalla recessione, così da indurre la ripresa per nuovi posti occupazionali, attività produttive, commerciali e quant’altro, che consentano il rilancio del nostro Paese. La ripresa, naturalmente, in una situazione di questo genere, non può prescindere dall’altro parametro indicato, il rigore.
Con l’applicazione di un’azione di rigore si intende un intervento mirato sulla spesa pubblica atto a eliminare tutti quegli sprechi che hanno contribuito al collasso italiano. Rigore significa che nessuno, a partire dal Governo Centrale sino alle realtà locali, può più permettersi di “sprecare” soldi pubblici, della collettività, per servizi non essenziali e primari, concentrandosi invece in maniera oculata e mirata su quelle attività indispensabili ed ineludibili per il cittadino.
Porre in essere Rigore e Crescita significa dall’altra parte porre in essere tutte quelle misure atte ad innescare un circolo virtuoso che permetta una riduzione della pressione fiscale, in questo momento a livelli inaccettabili. La strada da seguire non può e non deve essere solo quella dell’aumento dei tributi. Pur consapevoli delle difficoltà che ogni Ente locale incontra nelle redazioni di bilancio alla luce dei vincoli imposti dalle finanziarie e dai patti di stabilità che si sono succeduti negli anni, qualcosa di più può e deve essere fatto.
Analizzando il bilancio di previsione che l’Amministrazione Astuti ha presentato emerge invece come si sia scelta la strada più sbrigativa della vessazione fiscale. Infatti, a fronte del diminuito trasferimento da parte di Stato e Regioni di circa 1.000.000 €, la Giunta Astuti ha deciso di tassare i cittadini con l’applicazione di un imposta municipale (IMU) che, a conti fatti, porterebbe nelle casse comunali oltre 1.350.000 €, con un saldo positivo, al netto dei diminuiti trasferimenti a favore del Comune, di 350.000 €. Sicuramente tale manovra non persegue quegli obiettivi di rigore e crescita auspicati ma impone solo ulteriori sacrifici ai cittadini malnatesi che si vedrebbero ancora più vessati e spremuti. Sicuramente non rimarranno nelle loro tasche i soldi sufficienti per favorire i
consumi ed in ultima analisi la crescita. Dal bilancio di previsione 2012 emerge altresì, in maniera più inquietante, che anche la spesa pubblica, contrariamente al rigore richiamato, anziché diminuire è aumenta. Si può vedere come vi sia un incremento del livello della spesa del 5% circa, passando da un consuntivo di spesa per il 2011, assestato a circa 8.350.000 € ad oltre 8.700.000 €. Anche da tale punto di vista è stato completamente disatteso il concetto di rigore, che avrebbe suggerito uno sforzo maggiore per diminuire la spesa e non aumentarla.
Alla luce di quanto esposto ed in virtù dell’applicazione dei parametri necessari alla ripresa economica non si può certo accettare un bilancio così come proposto dal Sindaco e dalla Giunta. E’ necessario, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, sforzarsi di trovare tra i capitoli e le voci di bilancio soluzioni possibili che consentano il rispetto dei principi cardine del rigore e della crescita. Solo con l’applicazione di tali parametri si può sperare, negli anni 2013 e 2014, in quella inversione di tendenza auspicata ed ipotizzata dai principali indicatori economici, sia a
livello nazionale che europeo. Adagiarsi sulla semplice applicazione di una maggiore tassazione al fine di ottenere un’ entrata fiscale non porta a nulla se non ad una maggior malcontento tra i cittadini che ancora una volta si sentono vessati e vituperati.
In tale ottica è stato predisposto un progetto di bilancio che, pur tra tanti sacrifici, riesca a coniugare crescita e rigore salvaguardando, nel contempo, da una parte quei servizi essenziali al cittadino senza, dall’altra, vessare gli stessi cittadini, consentendo in particolar modo una percepibile diminuzione dell’IMU sulla prima casa e sulle unità produttive, con particolare attenzione alle attività commerciali, artigianali ed industriali presenti sul territorio. Si auspica che quanto proposto possa e debba essere preso in seria considerazione dal Sindaco e dalla Giunta perché in momenti di crisi come questo, superate le diversità ideologiche e politiche, si possa trovare ed attuare una soluzione condivisa nell’interesse dei malnatesi che tenga conto dei criteri di rigore e crescita imposti dalla congiuntura in atto.
Dall’analisi del bilancio proposto emerge che intervenendo sulle spese correnti, con una riduzione sensibile delle stesse (rispetto invece all’aumento di circa 400.000,00 € anno su anno proposto dalla Giunta Astuti), si potrebbe pensare di ridurre l’IMU sulle prime case, dalla previsione dell’amministrazione del 0,56% allo 0,4% o addirittura meno. 
Le maggiori entrate invece che dalla tassazione sugli immobili potrebbero essere reperite dall’applicazione di un’ addizionale comunale IRPEF progressiva e, soprattutto, dalla cessione di parte del patrimonio immobiliare pubblico (terreni, appartamenti e/o locali della farmacia comunale) non più o non così indispensabili. Ulteriori entrate, infine, potrebbero attuarsi mediante interventi sulle tariffe dei servizi a domanda quali mensa, trasporto, nido, doposcuola. Quest’ultima ipotesi, che riteniamo essere un punto su cui confrontarsi, è tendenzialmente da escludersi per l’anno in corso. 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2012
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