Francesca Franz, presidente di commissione al classico di Varese
A colloquio con la preside dell'Isis Stein di Gavirate, nominata presidente di commissione al Cairoli di Varese. Ecco cosa pensa dell'esame
 Come lo scorso anno, è stata nominata presidente di commissione al liceo classico Cairoli di Varese. La professoressa Francesca Franz è la preside dell’Isis Stein di Gavirate ha una lunga esperienza di esami e conosce bene le emozioni e le tensioni che si vivono in questa importante esperienza di vita.
Come lo scorso anno, è stata nominata presidente di commissione al liceo classico Cairoli di Varese. La professoressa Francesca Franz è la preside dell’Isis Stein di Gavirate ha una lunga esperienza di esami e conosce bene le emozioni e le tensioni che si vivono in questa importante esperienza di vita.
Cos’è per lei l’Esame di Stato?
È un momento di crescita importante. Nonostante i cambiamenti nel corso degli anni, rimane un tassello fondamentale della storia di ognuno di noi. Bisogna affrontarlo con serietà e responsabilità. È il passaggio dalla scuola a una dimensione nuova. So bene cosa significhi e credo che sia dovere di noi docenti aiutare i ragazzi ad affrontare questo appuntamento nel modo migliore, rendendoli consapevoli della loro crescita personale
Cosa devono fare gli studenti?
Devono diluire l’impegno nel tempo. Le secchiate finali non servono: il cervello non riesce a immagazzinare tante informazioni in poco tempo. Devono presentarsi ben preparati, in grado di esprimersi adeguatamente e di sostenere analisi del contesto personalizzate. La maturità non è altro che la prova finale di una serie di esercitazioni svolte nel corso degli anni precedenti. Anche la tesina è un momento creativo importante che permette loro di dimostrare il percorso compiuto. È un’occasione e non un obbligo, quindi , evitate di copiare. Nel corso delle miei esperienze, ho letto veri gioiellini tanto erano curati, personali e fatti con entusiasmo. Ma ho visto anche lavori terribili…
È severa?
Sono abituata a leggere negli occhi delle persone il meglio. Esigo serietà ma sono portata a cercare il lato positivo: se capisco che un argomento è ostico, non insisto e cerco qualcosa che ridia vigore allo studente. Anche io ha fatto molti esami e so quali brutti scherzi giochi l’emozione. Bisogna, però, arrivare ad aver il controllo di se stessi. Cercate di stare tranquilli: ci sono tecniche di lettura veloce o memorizzazione che possono aiutare. Consiglio anche di alternare la preparazione individuale a confronti di gruppo per abituarsi a esporre. Infine un consiglio ai genitori: contribuite a creare un clima sereno attorno ai vostri figli, la vostra ansia è contagiosa!
Ci sono materie che lei predilige?
La mia è una formazione classica ma devo dire che sono attirata dalle scienze. Sono curiosa e mi piace vedere la passione negli altri.
Cosa non tollera?
L’inganno, la mancanza di lealtà, la superficialità.  La scuola deve essere un luogo di cultura anche alla legalità. I ragazzi devono saper rispettare gli altri ma anche farsi rispettare per i valori che hanno.
Quanto deve durare il colloquio orale?
Mai superare l’ora. L’importante è che si offrano a tutti le stesse opportunità. L’esame, inoltre, non deve essere una lezione dove si cerca di insegnare ulteriormente ai ragazzi qualcosa. Deve essere un colloquio costruttivo che miri a mettere in evidenza le capacità di ricostruire e concatenare gli eventi studiati.
Un consiglio?
Vivete la scuola come occasione di crescita e maturità personale e di gruppo
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